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Pellegrini di speranza in Terra Santa - Associazioni di Terra Santa

21 ottobre 2025

Sabato 18 ottobre si è tenuta, presso l’Auditorium Antonianum di Roma, la XVIII Giornata delle Associazioni di Terra Santa, volontari e amici impegnati a sostenere i luoghi santi e le comunità cristiane.

Il tema è stato “Pellegrini di speranza in Terra Santa”. La mattinata si è aperta con la riflessione spirituale di fra Giuseppe Buffon, e poi l'intervento fra John Luke Gregory che raccontato l’esperienza della parrocchia di Rodi. In fine, fra Alberto Pari ha raccontato i trent’anni di vita e di dialogo del Magnificat, la scuola di musica della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme. Nel pomeriggio,

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Invito a tornare in Terrasanta

14 ottobre 2025

Dopo due anni di guerra, tornare in Terra Santa come pellegrini non è semplicemente un viaggio fisico verso luoghi sacri. È molto di più: è un atto di fede, un gesto concreto di speranza, un segno autentico di riconciliazione. In un tempo segnato da ferite profonde, divisioni e sofferenze, scegliere di partire per la Terra dove tutto è cominciato significa compiere un passo coraggioso, andare controcorrente, mettersi in ascolto del dolore e del silenzio di una terra martoriata.

Dal 27 dicembre 2025 al 03 gennaio 2026 con un nuovo pellegrinaggio in Terrasanta!

IL PROGRAMMA

Contattare la FRATE SOLE Viaggeria Francescana al tel. 051 6440168 per ogni informazione e poter procedere anche alla prenotazione.

--> PER TUTTI COLORO CHE HANNO GIA' PRESENTATO OPZIONE, SONO INVITATI A CONFERMARE LA PROPRIA PARTECIPAZIONE INVIANDO LA COPIA DEL PASSAPORTO E L'ACCONTO, SE NON GIA' PROVVEDUTO.

Vi aspetto!!
pace e bene, p. Adriano

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Transito di SAN FRANCESCO

03 ottobre

Un gemito mi sale dal cuore. Colui, che era la nostra consolazione, se ne è andato lontano;

colui che ci portava tra le sue braccia come agnelli, si è recato in una regione lontana!

“Il padre e fratello nostro Francesco è tornato al Signore nella prima ora della notte che precede il 4 ottobre, di domenica".

(FF 312) Frate Elia a tutto l’Ordine francescano.

“Erano passati due anni dall’impressione delle stimmate e vent’anni dalla sua conversione. Egli chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola: voleva pagare il suo debito alla morte e avviarsi al premio della ricompensa eterna, proprio là dove, ad opera della vergine madre di Dio, aveva concepito lo spirito di conversione e di grazia. Condotto al luogo predetto, per mostrare con l’autenticità dell’esempio che nulla Egli aveva in comune col mondo, durante quella malattia che mise fine ad ogni infermità, si pose tutto nudo sulla terra: voleva in quell’ora estrema, lottare nudo con il nemico nudo…

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Motta di Livenza: la processione giubilare

22 settembre 2025

Alcune immagini della processione con la statua della Madonna che si è tenuta ieri 21 settembre.
La processione della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza si svolge ogni 25 anni ed esprime una profonda devozione del territorio. Quest'anno ha visto la presenza di circa quattromila-cinquemila fedeli che hanno accompagnato la statua lungo il percorso, assieme a Vescovo e ai frati del santuario.

L’ultima uscita straordinaria risale al 2010, nel cinquecentesimo anniversario dell’apparizione a Giovanni Cigana. 

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Domenica 21/9: processione a Motta di Livenza

17 settembre 2025

[fonte L'Azione.it] A Motta di Livenza si avvicina il giorno della processione della Madonna dei Miracoli, che sempre è sentita e partecipata come evento straordinario e coinvolgente.

La processione si terrà domenica 21 settembre alle 16, con partenza dal Santuario francescano di Motta di Livenza. A presiederla, per impedimenti legati i dolorosi avvenimenti a Gaza, non potrà essere il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, come annunciato in precedenza, bensì il vescovo Riccardo Battocchio.

La comunità francescana che custodisce il santuario propone una settimana di preparazione alla processione, affinché l’appuntamento non costituisca un singolo atto di devozione a Maria, ma si cali più marcatamente nel vissuto dei partecipanti. Ci sarà così una settimana densa di proposte a carattere spirituale e devozionale.

Di seguito il programma degli incontri di questa settimana.

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Approfondimenti

01 giugno 2020

"Nel nostro tempo, tentato in diversi modi dalla secolarizzazione, occorre che "gli alti luoghi dello spirito", costruiti lungo i secoli e spesso per iniziativa dei santi, continuino a parlare alla mente e al cuore di tutti, credenti e non credenti, perché tutti risentono dell'asfissia di una società chiusa in se stessa e talvolta disperata.
E' forse un sogno augurarci ardentemente che i santuari diventino o ridiventino altrettante case di famiglia, dove ciascuno di quelli che vi passano o vi restano possa trovare il senso della propria esistenza e il gusto della vita, dopo avervi in qualche modo sperimentato la presenza e l'amore di Dio? La vocazione tradizionale e sempre attuale di ogni santuario è quella di essere come un'antenna permanente della Buona Novella della salvezza."

Queste le parole di San Giovanni Paolo II in merito al pellegrinaggio. Se un tempo era arduo cimentarsi nel pellegrinaggio a causa delle difficoltà ambientali e logistiche, oggi lo è per motivazioni sanitarie che precludono il cammino verso i luoghi santi della vita di Gesù. Ma se è vero che i santuari di Terra Santa sono per ora lontani da essere raggiunti, possiamo riscoprirne altri anche qua in Italia, i quali ci danno la possibilità di rivivere il pellegrinaggio in Terra Santa.

Vogliamo allora raccontare con cadenza periodica alcune mete italiane vicine a noi che ci consentano di raggiungere idealmente i luoghi santi seppur rimanendo in Italia: approfondiremo i percorsi già segnalati in questo sito in merito alla piccola Gerusalemme di Verona, proposti da Verona minor Hierusalem. Ripercorreremo le mete della via Crucis di Chiampo (VI) e scopriremo altre cittadine che ricordano gli avvenimenti della passione di Gesù a Gerusalemme, come il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT), il monastero di Vangadizza (Badia Polesine), la chiesa di San Lorenzo a Baone (PD) e la sua riproduzione del Santo Sepolcro; oltre ad alcune tappe, tra le tante, di devozione a Maria, madre di Gesù, o di particolare interesse storico artistico che rimandano ai luoghi di Terra Santa.

Non vogliono essere testi esaustivi di descrizione ma solo spunti per mettersi in cammino…

Iniziamo allora questo percorso raggiungendo una meta molto importante ed affascinante al tempo stesso, per la storia che la accompagna: il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT)

sacello AcquapendenteIn merito ai vari “santi sepolcri” sparsi nel mondo esiste un Centro Internazionale (C.I.S.Sa.S.) di studi sul Santo Sepolcro che nel suo atto costitutivo ha quello di «promuovere gli studi storici sulle origini e la trasmissione del culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme al di fuori della Terra Santa e la sua diffusione in ambito religioso, artistico, architettonico, senza limiti cronologici, geografici e disciplinari» (art. 3 atto costitutivo), ed organizza convegni dedicati alle varie copie presenti in Italia.

Il sacello della cattedrale di Acquapendente è, assieme a quelli di Canterbury e di Roma, la copia più antica rimasta dell’originario Santo Sepolcro gerosolimitano. Particolare attenzione desta la Cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente: modello di cripta romanica a navate, era stato adottata nella ricostruzione della basilica nel 1149 come prezioso involucro per il sacello del X secolo, sull'esempio della cripta del Santissimo Salvatore al Monte Amiata, diffusosi nel corso del XII secolo in tutta la Tuscia.

(liberamente tratto da “L’Osservatore Romano”, 23/07/2011) “Il sacello resta ad oggi ancora un enigma, non essendo ancora chiaro quando e da chi sia stato realizzato e su imitazione di quale edificio che si è voluto rappresentare. La fondatrice è una certa Matilda che non è stata ancora contestualizzata storicamente: non possono essere né Matilde di Canossa né Matilde degli Scozzesi entrambe vissute tra il 1046 e il 1115. Le ricerche rimandano potenzialmente a Matilde, madre di Ottone I di Sassonia (Ottone il Grande) o a Matilde, sorella di Ottone II, ma in merito non è stato trovato al documento storico; l’attenzione è anche rivolta al Conte Ugo di Toscana che si prodigò in varie donazioni per costruire varie opere pie e ben sei monasteri, tra cui il monastero di Vangadizza (Badia Polesine). Cinque sono stati individuati… il sesto potrebbe essere quello di Acquapendente.

Tramite i documenti storici (Carta di Conte Ugo del 993 e in successivi documenti del XII sec.) emergono anche varie donazioni alla chiesa del Santo Sepolcro e al monastero di Santa Maria Latina, entrambi a Gerusalemme, donazioni a favore di monaci per provvedere ai bisogni dei pellegrini latini.

Il santuario, oggi, è rappresentato solo da un terzo della struttura originaria. Nella sua lunga storia il sacello ha subito numerose modifiche. Importante è quanto riporta Willibald, monaco inglese dello Hampshire poi vescovo di Eichstadt: visitò Gerusalemme tra 725 e 726, raccontando poi le sue impressioni alla suora Hugeburc, sua parente. Così descrive l’edicola a Gerusalemme: «La tomba era stata scavata nella roccia, e la roccia si leva dal terreno: alla base è quadrata, ma la sua estremità è a punta; è oggi sormontata da una croce». È una descrizione precisa che ricorda il sacello di Acquapendente… che risalga all'anno 725?cripta - Acquapendente

Le descrizioni del santo sepolcro prima del periodo delle crociate indicano un tetto conico poggiato su una struttura pentagonale con cinque colonne esterne con un’unica entrata frontale con due file di colonne.

Tra tutte le parti che il sacello ci ha lasciato in eredità, il tetto a forma piramidale è quello che fornisce più indizi sulla sua antichità. Sebbene la pianta è rettangolare (non quadrata), sembra la più antica imitazione del Santo Sepolcro in Europa. Essa potrebbe essere stata parte di una costruzione monastica del 993, ispirata dall'abate Guarino da Cuxa, e sponsorizzata dal potente e pio conte Ugo. Potrebbe tuttavia risalire a epoca precedente, ma certamente non successiva al 1009”.

Interessante risulta l’ambientazione ove è collocato il sacello. Chi è stato in pellegrinaggio in Terra Santa constaterà il richiamo delle colonne presenti al Cenacolo, una collegamento suggestivo tra gli archi dell’ultima cena e il corpo di Cristo donato all'umanità, e il Santo sepolcro, luogo ultimo di deposizione prima del messaggio Pasquale.

cenacolo - Gerusalemme

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