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Pellegrinaggio: a Betlemme

24 ottobre 2022

In questi giorni abbiamo proseguito il nostro viaggio sulle orme di Gesù e raggiunto oggi Betlemme, dove il verbo è venuto ad abitare in mezzo a noi!

Prima di lasciare "la Galilea delle genti", ci siamo recati nelle zone fulcro della missione di Gesù, tutte vicine al lago di Tiberiade, il lago/mare che raggiunge una profondità di -200m sul livello del Mediterraneo, alimentato dalle acque del fiume Giordano: dalla chiesa del Primato di Pietro sul lago dove Pietro è invitato a "pascere le pecorelle" di Gesù nonostante il rinnegamento di qualche giorno prima..., a Magdala e il monte delle beatitudini, più un altopiano; pertanto si sposano le due versioni delle beatitudini dove in una si parla di un monte e in un'altra di una zona pianeggiante. Qui abbiamo celebrato messa e pranzato con il piatto tipico: "il pesce di S. Pietro"

Lungo il tragitto siamo saliti poi sul monte Tabor che per tradizione è indicato come luogo della trasfigurazione: per quanto non altissimo (altri nelle vicinanze lo superano), è una collina isolata. Gesù chiama con sé Pietro Giacomo e Giovanni su un alto monte dove Gesù si trasfigura e appaiono con lui Mosè e il profeta Elia... Per Pietro è bello stare lì... "facciamo tre tende, una per te una Mosè e una per Elia"... 

Poi Cana, dove si ricordano le nozze e il miracolo dell'acqua divenuta vino... e infine Betlemme!

Alcune foto...

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Nuovo ritorno in Terra Santa

23 ottobre 2022

Un caro saluto dalla Terra Santa! Venerdì 21 è iniziato un nuovo pellegrinaggio nella terra di Gesù! Dalla Galilea scenderemo verso sud in Giudea sulle sue orme, visitando i luoghi della sua evangelizzazione e conoscendo i cristiani che ancora vi abitano, le "Pietre Vive" di Terra Santa!

In questi primi giorni siamo stati a Nazareth visitando la cittadina e incontrando p. Ibrahim, nuovo parroco di questa parrocchia, la più grande della Galilea. P. Ibrahim è stato già parroco di Aleppo e ha vissuto in prima persona la guerra Siriana...

Alcune foto da Nazareth e dall'antica sinagoga della vicina Sephoris, con i suoi bellissimi mosaici dove è ritenuto che Gesù fanciullo vi abbia lavorato come carpentiere con il padre Giuseppe, essendo il paese in edificazione in quel periodo storico.

Pace e bene e buona domenica!
P. Adriano

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Buona Festa di San Francesco

04 ottobre 2022

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Una nuova esperienza al Santuario Madonne delle Grazie

11 settembre 2022

Da oggi per me inizia una nuova esperienza presso il Santuario Madonna delle Grazie di Rimini dove svolgerò il ruolo di superiore, rettore ed economo.

Chiedo di ricordarmi nella preghiera per sostenermi in questa nuova missione.

Pace e bene
p. Adriano

... un po' di storia del luogo ...

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Ritrovata l'antica Betsaida?

21 agosto 2022

Ritrovata la casa natale di Pietro e Andrea? Un gruppo di archeologi israeliani e americani ha rinvenuto in un sito sulla sponda settentrionale del Mar di Galilea (oggi El-Araj) un’antica iscrizione su una decorazione pavimentale, in greco antico, di 1500 anni fa, la quale dedica una chiesa a San Pietro; è stata tradotta e interpretata come una preghiera di intercessione al “capo e comandante degli apostoli celesti”, trovando indizi secondo i quali il luogo di culto potrebbe essere stato costruito sul luogo di nascita di Pietro e quindi di Andrea. Si tratterebbe dell’antica Betsaida – “casa dei pescatori” – paese di nascita anche dell’apostolo Filippo (Gv 1,44) e luogo dove avvenne il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Lc 9,10-17) e della guarigione del cieco (Mc 8,22-26).

l mosaico è stato rinvenuto un anno fa, durante  gli  scavi  condotti presso un’antica

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Approfondimenti

01 giugno 2020

"Nel nostro tempo, tentato in diversi modi dalla secolarizzazione, occorre che "gli alti luoghi dello spirito", costruiti lungo i secoli e spesso per iniziativa dei santi, continuino a parlare alla mente e al cuore di tutti, credenti e non credenti, perché tutti risentono dell'asfissia di una società chiusa in se stessa e talvolta disperata.
E' forse un sogno augurarci ardentemente che i santuari diventino o ridiventino altrettante case di famiglia, dove ciascuno di quelli che vi passano o vi restano possa trovare il senso della propria esistenza e il gusto della vita, dopo avervi in qualche modo sperimentato la presenza e l'amore di Dio? La vocazione tradizionale e sempre attuale di ogni santuario è quella di essere come un'antenna permanente della Buona Novella della salvezza."

Queste le parole di San Giovanni Paolo II in merito al pellegrinaggio. Se un tempo era arduo cimentarsi nel pellegrinaggio a causa delle difficoltà ambientali e logistiche, oggi lo è per motivazioni sanitarie che precludono il cammino verso i luoghi santi della vita di Gesù. Ma se è vero che i santuari di Terra Santa sono per ora lontani da essere raggiunti, possiamo riscoprirne altri anche qua in Italia, i quali ci danno la possibilità di rivivere il pellegrinaggio in Terra Santa.

Vogliamo allora raccontare con cadenza periodica alcune mete italiane vicine a noi che ci consentano di raggiungere idealmente i luoghi santi seppur rimanendo in Italia: approfondiremo i percorsi già segnalati in questo sito in merito alla piccola Gerusalemme di Verona, proposti da Verona minor Hierusalem. Ripercorreremo le mete della via Crucis di Chiampo (VI) e scopriremo altre cittadine che ricordano gli avvenimenti della passione di Gesù a Gerusalemme, come il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT), il monastero di Vangadizza (Badia Polesine), la chiesa di San Lorenzo a Baone (PD) e la sua riproduzione del Santo Sepolcro; oltre ad alcune tappe, tra le tante, di devozione a Maria, madre di Gesù, o di particolare interesse storico artistico che rimandano ai luoghi di Terra Santa.

Non vogliono essere testi esaustivi di descrizione ma solo spunti per mettersi in cammino…

Iniziamo allora questo percorso raggiungendo una meta molto importante ed affascinante al tempo stesso, per la storia che la accompagna: il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT)

sacello AcquapendenteIn merito ai vari “santi sepolcri” sparsi nel mondo esiste un Centro Internazionale (C.I.S.Sa.S.) di studi sul Santo Sepolcro che nel suo atto costitutivo ha quello di «promuovere gli studi storici sulle origini e la trasmissione del culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme al di fuori della Terra Santa e la sua diffusione in ambito religioso, artistico, architettonico, senza limiti cronologici, geografici e disciplinari» (art. 3 atto costitutivo), ed organizza convegni dedicati alle varie copie presenti in Italia.

Il sacello della cattedrale di Acquapendente è, assieme a quelli di Canterbury e di Roma, la copia più antica rimasta dell’originario Santo Sepolcro gerosolimitano. Particolare attenzione desta la Cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente: modello di cripta romanica a navate, era stato adottata nella ricostruzione della basilica nel 1149 come prezioso involucro per il sacello del X secolo, sull'esempio della cripta del Santissimo Salvatore al Monte Amiata, diffusosi nel corso del XII secolo in tutta la Tuscia.

(liberamente tratto da “L’Osservatore Romano”, 23/07/2011) “Il sacello resta ad oggi ancora un enigma, non essendo ancora chiaro quando e da chi sia stato realizzato e su imitazione di quale edificio che si è voluto rappresentare. La fondatrice è una certa Matilda che non è stata ancora contestualizzata storicamente: non possono essere né Matilde di Canossa né Matilde degli Scozzesi entrambe vissute tra il 1046 e il 1115. Le ricerche rimandano potenzialmente a Matilde, madre di Ottone I di Sassonia (Ottone il Grande) o a Matilde, sorella di Ottone II, ma in merito non è stato trovato al documento storico; l’attenzione è anche rivolta al Conte Ugo di Toscana che si prodigò in varie donazioni per costruire varie opere pie e ben sei monasteri, tra cui il monastero di Vangadizza (Badia Polesine). Cinque sono stati individuati… il sesto potrebbe essere quello di Acquapendente.

Tramite i documenti storici (Carta di Conte Ugo del 993 e in successivi documenti del XII sec.) emergono anche varie donazioni alla chiesa del Santo Sepolcro e al monastero di Santa Maria Latina, entrambi a Gerusalemme, donazioni a favore di monaci per provvedere ai bisogni dei pellegrini latini.

Il santuario, oggi, è rappresentato solo da un terzo della struttura originaria. Nella sua lunga storia il sacello ha subito numerose modifiche. Importante è quanto riporta Willibald, monaco inglese dello Hampshire poi vescovo di Eichstadt: visitò Gerusalemme tra 725 e 726, raccontando poi le sue impressioni alla suora Hugeburc, sua parente. Così descrive l’edicola a Gerusalemme: «La tomba era stata scavata nella roccia, e la roccia si leva dal terreno: alla base è quadrata, ma la sua estremità è a punta; è oggi sormontata da una croce». È una descrizione precisa che ricorda il sacello di Acquapendente… che risalga all'anno 725?cripta - Acquapendente

Le descrizioni del santo sepolcro prima del periodo delle crociate indicano un tetto conico poggiato su una struttura pentagonale con cinque colonne esterne con un’unica entrata frontale con due file di colonne.

Tra tutte le parti che il sacello ci ha lasciato in eredità, il tetto a forma piramidale è quello che fornisce più indizi sulla sua antichità. Sebbene la pianta è rettangolare (non quadrata), sembra la più antica imitazione del Santo Sepolcro in Europa. Essa potrebbe essere stata parte di una costruzione monastica del 993, ispirata dall'abate Guarino da Cuxa, e sponsorizzata dal potente e pio conte Ugo. Potrebbe tuttavia risalire a epoca precedente, ma certamente non successiva al 1009”.

Interessante risulta l’ambientazione ove è collocato il sacello. Chi è stato in pellegrinaggio in Terra Santa constaterà il richiamo delle colonne presenti al Cenacolo, una collegamento suggestivo tra gli archi dell’ultima cena e il corpo di Cristo donato all'umanità, e il Santo sepolcro, luogo ultimo di deposizione prima del messaggio Pasquale.

cenacolo - Gerusalemme

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