Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

16 luglio 2016

Ricorre oggi la festa mariana molto importante nella Tradizione della Chiesa: la Madonna del Carmelo, una delle devozioni più antiche e più amate dalla cristianità.

E' legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei frati carmelitani, frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.

La festa liturgica fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san Simone Stock, all'epoca sesto priore generale dell’ordine carmelitano (intorno al 1247 a 82 anni), durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula, spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto. 

 

Fu dopo un pellegrinaggio in Terra Santa che San Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani. Completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote.
La regola dei carmelitani venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam. A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro.

 

Il Monte Carmelo, dove la Tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin. Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.

Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico «giardino»), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal.
I crociati, nell’XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio. Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti. Edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo.
Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima.

link a "Il Vangelo nei luoghi di Gesù"

CARMELO

A.T. 1 Re 18, 20-40 - Elia e i profeti di Baal Giardino

Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.
Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».

Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.
Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.
Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.

Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.

 

Il Carmelo è formato da una catena montuosa che parte dalla città di Haifa sul Mediterraneo e si inoltra per 25km nella pianura di Esdrelon in direzione sud-est. L'esplorazione delle numerose grotte persenti nel lato verso il mare, ha fatto scoprire circa una decina di scheletri umani (definiti dell'Uomo del Carmelo) e abbondante materiale litico risalente all'epoca preistorica.

Il Carmelo entra nella storia con la vittoria sui Cananei da parte del faraone Tutmosis III nel 1479 a.C. Ritenuto sacro fin dalla più remota antichità, dai Cananei era chiamato il Capo Santo e dai Greci la Sacra Montagna di Zeus. Il culto pagano veniva praticato nella grotta dedicata ad Adone; in seguito detto culto fu sostituito dal ricordo del profeta Elia: sulla cima sud-est sorge un santuario a memoria del sacrificio causato dalla lotta tra Elia ed i profeti di Baal.

Fin dai primi secoli del Cristianesimo le grotte del Carmelo divennero dimora di anacoreti. Al tempo dei crociati con la nascita dell'ordine dei Carmelitani, figli spirituali di Elia, il Carmelo conobbe un periodo di intensa vita mistica e spirituale. Abbandonato nel 1291 con la caduta del regno latino, i Carmelitani vi fecero ritorno nel 1631. Il convento attuale del 1827-1851, fu costruito intorno alla grotta di Elia.