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I nostri piedi si fermano alle tue porte: Porta dei Leoni o di Santo Stefano

29 agosto 2021

La Porta dei Leoni è una delle otto porte del centro storico di Gerusalemme. Si trova a nord-est verso la valle del Cedron o di Giosafat. Nel corso della storia ha avuto molteplici nomi. Solimano usava chiamarla Bab al-Ghor "porta della valle del Giordano", ma questo nome non ha mai acquisito popolarità. L’origine del suo nome deriva dalle quattro immagini di pantere intagliate sopra la stessa porta e spesso scambiate per leoni, due a destra e due a sinistra. Furono fatte intagliare dal sultano Solimano il Magnifico nel 1538 per celebrare la vittoria ottomana sui mamelucchi nel 1517, i quali cacciarono definitivamente i crociati dalla terra santa nel XIII secolo sotto il comando del sultano Baybars (1260-77) il cui simbolo araldico rappresenta proprio una pantera. La leggenda, invece, narra che

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I luoghi di Maria in Terra Santa

08 agosto 2021

Con l'avvicinarsi del 15 agosto e dell'Assunzione di Maria, che quest'anno coincide con domenica, proponiamo l'articolo che rientra nella nostra più ampia  pagina  dedicata  a   "Il Vangelo nei luoghi di Gesù"

Sono i luoghi di Maria in Terra Santa: Ain Karen, Nazareth, Betlemme, il campo dei pastori... Buona festa a tutti gli Amici di Terra Santa!

Collegamento --> I LUOGHI DI MARIA in TERRA SANTA

 

Mercatino missionario a Milano Marittima e Savio

25 luglio 2021

Al via la IX edizione della Mercatino Missionario presso la parrocchia Stella Maris di Milano Marittima, dove potrete trovare manufatti provenienti dalle terre di missione.

Il loro acquisto permette di realizzare i progetti dei nostri frati: “Mense per i bambini a Cochabamba” in Bolivia, “Orto comune a Ponta Cabral ” in Guinea Bissau, “Pannelli solari per Kayongozi” in Burundi…

Alcune foto dal Mercatino Missionario a Milano Marittima e a Savio (RA)

VI ASPETTIAMO!!

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Pellegrinaggio in Terra Santa

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: tel : 348 3533170  p. Adriano
 -  email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I nostri piedi si fermano alle tue porte: la Porta Nuova

20 giugno 2021

Delle otto porte di Gerusalemme la Porta Nuova è l'entrata più moderna alla città Vecchia di Gerusalemme. Fu costruita nel 1889 per fornire un accesso diretto al quartiere cristiano dai nuovi quartieri esterni alla città vecchia. La porta è situata nel punto più alto delle mura di Gerusalemme, a 790 m sopra il livello del mare.

Fino all'epoca crociata non ci sono testimonianze riguardanti alcuna porta a nord ovest della città. Si pensa che durante i combattimenti per la conquista della città, nel 1099, fosse stata aperta una breccia nel muro successivamente convertita in una porta.

La porta crociata potrebbe essere stata murata dopo la conquista della città da parte di Saladino nel 1187

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Approfondimenti

01 giugno 2020

"Nel nostro tempo, tentato in diversi modi dalla secolarizzazione, occorre che "gli alti luoghi dello spirito", costruiti lungo i secoli e spesso per iniziativa dei santi, continuino a parlare alla mente e al cuore di tutti, credenti e non credenti, perché tutti risentono dell'asfissia di una società chiusa in se stessa e talvolta disperata.
E' forse un sogno augurarci ardentemente che i santuari diventino o ridiventino altrettante case di famiglia, dove ciascuno di quelli che vi passano o vi restano possa trovare il senso della propria esistenza e il gusto della vita, dopo avervi in qualche modo sperimentato la presenza e l'amore di Dio? La vocazione tradizionale e sempre attuale di ogni santuario è quella di essere come un'antenna permanente della Buona Novella della salvezza."

Queste le parole di San Giovanni Paolo II in merito al pellegrinaggio. Se un tempo era arduo cimentarsi nel pellegrinaggio a causa delle difficoltà ambientali e logistiche, oggi lo è per motivazioni sanitarie che precludono il cammino verso i luoghi santi della vita di Gesù. Ma se è vero che i santuari di Terra Santa sono per ora lontani da essere raggiunti, possiamo riscoprirne altri anche qua in Italia, i quali ci danno la possibilità di rivivere il pellegrinaggio in Terra Santa.

Vogliamo allora raccontare con cadenza periodica alcune mete italiane vicine a noi che ci consentano di raggiungere idealmente i luoghi santi seppur rimanendo in Italia: approfondiremo i percorsi già segnalati in questo sito in merito alla piccola Gerusalemme di Verona, proposti da Verona minor Hierusalem. Ripercorreremo le mete della via Crucis di Chiampo (VI) e scopriremo altre cittadine che ricordano gli avvenimenti della passione di Gesù a Gerusalemme, come il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT), il monastero di Vangadizza (Badia Polesine), la chiesa di San Lorenzo a Baone (PD) e la sua riproduzione del Santo Sepolcro; oltre ad alcune tappe, tra le tante, di devozione a Maria, madre di Gesù, o di particolare interesse storico artistico che rimandano ai luoghi di Terra Santa.

Non vogliono essere testi esaustivi di descrizione ma solo spunti per mettersi in cammino…

Iniziamo allora questo percorso raggiungendo una meta molto importante ed affascinante al tempo stesso, per la storia che la accompagna: il Santo Sepolcro di Acquapendente (VT)

sacello AcquapendenteIn merito ai vari “santi sepolcri” sparsi nel mondo esiste un Centro Internazionale (C.I.S.Sa.S.) di studi sul Santo Sepolcro che nel suo atto costitutivo ha quello di «promuovere gli studi storici sulle origini e la trasmissione del culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme al di fuori della Terra Santa e la sua diffusione in ambito religioso, artistico, architettonico, senza limiti cronologici, geografici e disciplinari» (art. 3 atto costitutivo), ed organizza convegni dedicati alle varie copie presenti in Italia.

Il sacello della cattedrale di Acquapendente è, assieme a quelli di Canterbury e di Roma, la copia più antica rimasta dell’originario Santo Sepolcro gerosolimitano. Particolare attenzione desta la Cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente: modello di cripta romanica a navate, era stato adottata nella ricostruzione della basilica nel 1149 come prezioso involucro per il sacello del X secolo, sull'esempio della cripta del Santissimo Salvatore al Monte Amiata, diffusosi nel corso del XII secolo in tutta la Tuscia.

(liberamente tratto da “L’Osservatore Romano”, 23/07/2011) “Il sacello resta ad oggi ancora un enigma, non essendo ancora chiaro quando e da chi sia stato realizzato e su imitazione di quale edificio che si è voluto rappresentare. La fondatrice è una certa Matilda che non è stata ancora contestualizzata storicamente: non possono essere né Matilde di Canossa né Matilde degli Scozzesi entrambe vissute tra il 1046 e il 1115. Le ricerche rimandano potenzialmente a Matilde, madre di Ottone I di Sassonia (Ottone il Grande) o a Matilde, sorella di Ottone II, ma in merito non è stato trovato al documento storico; l’attenzione è anche rivolta al Conte Ugo di Toscana che si prodigò in varie donazioni per costruire varie opere pie e ben sei monasteri, tra cui il monastero di Vangadizza (Badia Polesine). Cinque sono stati individuati… il sesto potrebbe essere quello di Acquapendente.

Tramite i documenti storici (Carta di Conte Ugo del 993 e in successivi documenti del XII sec.) emergono anche varie donazioni alla chiesa del Santo Sepolcro e al monastero di Santa Maria Latina, entrambi a Gerusalemme, donazioni a favore di monaci per provvedere ai bisogni dei pellegrini latini.

Il santuario, oggi, è rappresentato solo da un terzo della struttura originaria. Nella sua lunga storia il sacello ha subito numerose modifiche. Importante è quanto riporta Willibald, monaco inglese dello Hampshire poi vescovo di Eichstadt: visitò Gerusalemme tra 725 e 726, raccontando poi le sue impressioni alla suora Hugeburc, sua parente. Così descrive l’edicola a Gerusalemme: «La tomba era stata scavata nella roccia, e la roccia si leva dal terreno: alla base è quadrata, ma la sua estremità è a punta; è oggi sormontata da una croce». È una descrizione precisa che ricorda il sacello di Acquapendente… che risalga all'anno 725?cripta - Acquapendente

Le descrizioni del santo sepolcro prima del periodo delle crociate indicano un tetto conico poggiato su una struttura pentagonale con cinque colonne esterne con un’unica entrata frontale con due file di colonne.

Tra tutte le parti che il sacello ci ha lasciato in eredità, il tetto a forma piramidale è quello che fornisce più indizi sulla sua antichità. Sebbene la pianta è rettangolare (non quadrata), sembra la più antica imitazione del Santo Sepolcro in Europa. Essa potrebbe essere stata parte di una costruzione monastica del 993, ispirata dall'abate Guarino da Cuxa, e sponsorizzata dal potente e pio conte Ugo. Potrebbe tuttavia risalire a epoca precedente, ma certamente non successiva al 1009”.

Interessante risulta l’ambientazione ove è collocato il sacello. Chi è stato in pellegrinaggio in Terra Santa constaterà il richiamo delle colonne presenti al Cenacolo, una collegamento suggestivo tra gli archi dell’ultima cena e il corpo di Cristo donato all'umanità, e il Santo sepolcro, luogo ultimo di deposizione prima del messaggio Pasquale.

cenacolo - Gerusalemme

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