Adorazione eucaristica: al Getsemani con Gesù

 

Adorazione eucaristica: al Getsemani con Gesù

dal sito del Commissariato di Terra Santa del Canada

Questo progetto di adorazione eucaristica è nato sul Monte degli Ulivi, chiamato Getsemani , a Gerusalemme. E 'stato nutrito in preghiera e meditazione prima della sua composizione per i cristiani sia in Gerusalemme che e in Canada. Si tratta di una proposta di accompagnamento devozionale per il tempo di adorazione che segue la Celebrazione del Giovedì Santo.

 La comunità medita tradizionalmente sugli eventi iniziali della Passione, più in particolare su quelle ore fatali nel giardino del Getsemani, quando Gesù e i suoi discepoli si sono riuniti per l'ultima volta. Se prendiamo alla preghiera in quella notte è perché sicuramente pensiamo come fece Blaise Pascal: "Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Non dobbiamo dormire un momento ".

L'ora di adorazione dipende da tre figure: Gesù, la Comunità cristiana e i discepoli. Ogni scena comprende un testo della Parola di Dio, una meditazione e una preghiera. Momenti di silenzio e adeguati inni cantati marcano le parti di questo ora di adorazione. Infine i fedeli sono invitati a dire un Padre Nostro e riprendere la loro adorazione in silenzio.

Si raccomanda di presentare queste tre scene in base a considerazioni di tempo e di risorse disponibili al gruppo. Ove necessario privilegiare una o due scene, si raccomanda di cominciare sempre con l'agonia di Gesù e poi di legare in una o l'altra delle scene incentrate sulla comunità o sui discepoli.

Se questa iniziativa di preghiera essere utilizzata in qualche altro evento l'adorazione eucaristica, le esigenze liturgiche appropriate devono essere presi in considerazione, in particolare l'esposizione e la deposizione dell’Eucaristica.


- RITI DI INTRODUZIONE E ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO

- LETTURA: Luca 22, 39-46

39 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40 Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». 41 Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». 43 Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 44 In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.
46 E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

- MEDITAZIONE

E 'il periodo della luna piena, oggi come lo era allora. Chiudendo gli occhi possiamo immaginare la scena ... ciascuno di noi è là assieme...

Le tenebre sono scese. I fuochi delle folle di pellegrini che circondano la Città Santa di Gerusalemme punteggiano le colline in lontananza. Molti sono venuti da lontano per festeggiare la Pasqua. Al di là del Cedron, musica risuona nella Valle. Il profumo e la freschezza della primavera riempiono l’aria. Gli ulivi sono tutti intorno; nel cielo stellato la luce di una luna incandescente come un grande faro.

Qui il Maestro è venuto spesso con i suoi discepoli. Nelle vicinanze della grotta, il frantoio; un po’ più lontano il giardino del "Getsemani", ai piedi del Monte degli Ulivi.
Gesù raccoglie i suoi fratelli qui.
Vedo il piccolo gruppo di uomini e si sente debolmente parlare Gesù stesso che, con aria solenne, sussurra qualcosa. Poi a breve distanza lo vedo pregare.

E' dal momento dell'Ultima Cena che è apparso strano, un'aria sul suo volto apparentemente anticipa un tragico colpo di scena. Si vede bene il comportamento del Maestro ed i suoi lineamenti in difficoltà. Poi si alza e va ancora una volta a parlare ai suoi fratelli, solo per tornare a breve alla sua preghiera in solitudine. Come sempre, il suo portamento da solo la dice lunga.
Non ho mai visto tanta paura nei suoi occhi. Come mi piacerebbe andare da lui portando un po 'di conforto, ma mi sento così impotente a fare una cosa del genere. 

Lo sento pregare il Padre. Parla della rimozione di un calice amaro. Ma decide di restare fedele al Padre e di fare la sua volontà fino alla fine! Ora è sicuramente arrivato il tempo di cui ha spesso accennato nel corso degli ultimi mesi: l'Ora della Passione! E così la città è in moto, come un disturbato vespaio! Un intento omicida è nell'aria trasportato dalla volontà di sbarazzarsi di Gesù una volta per tutte.

Lo vedo soffrire, lacrime scure flusso lungo il viso, gocce di sudore sulla fronte... E ora sangue! Le mie lacrime si mescolano con le tue: "Signore, risparmiami la vista della tua sofferenza! No, Signore!"
Sento così intensamente come tieni cara la nostra vita!

Capisco la tua lotta. E Tu, il pacifico Agnello, mi dici: "Lascia che le cose siano, tanto deve venire a passare, per me e per tutti ".

Sento che non ci vuoi lasciare indietro... ma che è necessario intraprendere questo "passaggio" per sconfiggere il male.
Dall'amore sul tuo viso sofferente so che uno scambio mistico si sta svolgendo e ci dici: "Dammi la tua morte, prendi la mia vita!".


- PAUSA DI SILENZIO 

- PREGHIERA

 

- LETTURA: Apocalisse 3, 13 -22

13 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. 14 All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 
15
Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.
17 Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.
18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. 22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

- MEDITAZIONE

Gesù trova nel giardino del Getsemani tutti i suoi discepoli addormentati e presi da grande timore; egli anche oggi trova comunità appesantite da contraddizioni. Eppure rimane vicino.

La luce della sua presenza denuncia gli errori di giudizio e le vedute deformate che nel tempo si induriscono in valori illegittimi e principi malsani. Tale è il compiacimento e "volitiva letargia" della Chiesa di Laodicea e che Gesù, il testimone fedele, espone a titolo definitivo. Come può una comunità essersi smarrita fino da dimenticare dove si trova il suo vero tesoro e la sua personale identità pubblica, la sua vera salute spirituale e felicità?

Gesù non smette di guardare a questa chiesa. Il confronto è pungente: "Non ti rendi conto che sei infelice, un miserabile, povero e nudo!" La presenza instancabile di Gesù è una prova per l'anima. Egli sta alla porta e bussa. Ci sarà qualcuno in questa Chiesa che è in grado di rimanere sveglio per sentire la sua voce e aprire la porta?

La presenza di Gesù è un segno vivente di misericordia e di conversione dal momento che non è mai troppo tardi per svegliarsi: "Siate seri e pentitevi".
La promessa è legata alla penitenza e non ammette diluizioni. La condivisione di un pasto con Gesù, ricevendo la comunione insieme e festeggiando la vittoria di Cristo nella gloria del Padre; ma ci viene chiesto di ascoltare Gesù, la sua Parola: "... Pregate per non entrare in tentazione." (Luca 22, 46)

- PAUSA DI SILENZIO 

- PREGHIERA

 

- LETTURA: Galati 6, 1-5.7-10

1 Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. 2 Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. 3 Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. 4 Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: 5 ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
7 Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. 8 Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. 9 E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. 
10 Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

- MEDITAZIONE

Cristiani e non cristiani provano esperienze simili di sofferenza. Ma, come discepoli di Gesù, troviamo un tesoro nei tempi difficili. Quando ci sforziamo di vivere totalmente la volontà di Dio, non importa le conseguenze, è allora che Gesù trasforma la nostra afflizione in consolazione. Questa trasformazione è unica per ogni persona.

Se raramente si riesce a togliere il dolore di un particolare momento, questo drammatico cambiamento preannuncia comunque qualcosa che va oltre la nostra angoscia: un'esperienza di profonda libertà e di consolazione che viene dall'incontrare Gesù Cristo nelle nostra difficoltà. Offrendo il nostro dolore a Gesù la nostra sofferenza è fatta una con la sua. Dio entra per così dire nel nostro dolore e le nostre difficoltà le trasforma in un'esperienza di compimento e di gioia.

Ma come può accadere? Come veniamo a soffrire con Gesù e come Gesù viene a soffrire con noi? Tutto dipende dal nostro Sì. Gesù offre a ciascuno di noi, qui stasera, la possibilità di adesione a una più profonda relazione con Lui - un rapporto in cui si consegna a lui il nostro male ... con i nostri sogni. Si acconsente ad avere l'opera di Gesù in tutto il nostro essere, in tutta la vostra vita.
Parlare con lui dona la sua guarigione di grazia nelle nostre ferite più profonde.

Gesù è venuto a portare nuova vita ad ogni persona. Egli ci invita ad avvicinarci a lui per arrivare a conoscerlo meglio ogni giorno che passa. Chiede il permesso di entrare nella nostra vita. Egli viene a trasformare le nostre sofferenze.

Naturalmente questa intimità con Cristo non è un rifiuto della comunità. I cristiani si distinguono come "compagni in Cristo", chiamati a portare i pesi gli uni degli altri e questo include di non temere di chiedere aiuto per se stessi in momenti di difficoltà. I cristiani non devono essere isolati dalle sofferenze dei loro fratelli e sorelle e non devono essere pigri o rallentare nel raggiungere chi è nel bisogno.
I cristiani hanno la possibilità e anzi la responsabilità di raggiungere le persone che hanno mezzi inadeguati, per permettere loro di vivere dignitosamente; e non può essere altrimenti: lottano spiritualmente perché vogliono la conoscenza di Dio, ricco di amore, di misericordia. L'intimità con Lui è liberamente disponibile a tutti.

- PAUSA DI SILENZIO 

- PREGHIERA

 

- CONCLUSIONE – PADRE NOSTRO - BENIDIZIONE

Sul Monte degli Ulivi Gesù sperimenta per se stesso il Padre Nostro che ha insegnato ai suoi discepoli. Gesù porta la prima croce di vigilanza e preghiera. Pregando come Gesù ci ha insegnato, sperimentiamo in prima persona com possono essere pesanti agonia e lealtà. Cerchiamo di rimanere svegli con Lui e preghiamo dicendo ... Padre nostro...