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Cappella dell'Ascensione - Gerusalemme

24 maggio 2020

È sul Monte degli Ulivi, nel luogo dove si fa memoria degli ultimi istanti trascorsi da Gesù sulla Terra, che i francescani della Custodia di Terra Santa hanno celebrato la festa dell’Ascensione. I religiosi, insieme a pochi altri laici, hanno poi condotto la processione solenne che ha girato per tre volte intorno all'Edicola Crociata, che conserva una roccia in cui la tradizione riconosce l’impronta del piede destro di Gesù. 

I primi cristiani ricordavano l’Ascensione riunendosi in una grotta sulla cima del Monte degli Ulivi, dove l'episodio biblico sarebbe avvenuto, secondo quanto indicato negli Atti degli Apostoli (At 1, 12). L’attuale Edicola è tutto ciò che rimane di una chiesa crociata, distrutta dai musulmani, che hanno comprato il luogo nel 1198 e da allora è di proprietà del waqf islamico di Gerusalemme. Una prima chiesa fu costruita già nel quarto secolo: secondo alcuni nel 390 da Poimenia, una devota romana, mentre secondo gli scritti di Eusebio nel 333, ad opera dell’imperatore Costantino, su richiesta della madre Elena. La chiesa venne distrutta per due volte nel corso dei secoli, fino alla ricostruzione dei crociati. L’edificio dell’Edicola che rimane oggi è stato trasformato in moschea, ma non viene attualmente utilizzato per il culto. 

(Dal sito della Custodia --> articolo completo)

Gli antichi libri della Custodia presto online

17 maggio 2020

250.000 e’ il numero di fotografie che servono non tanto per ricordare con nostalgia il passato, quanto piuttosto per assicurare un futuro ai libri conservati su questi sempre più tecnologici scaffali: sono gli oltre mille volumi antichi che si trovano all'interno della Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa, a Gerusalemme.

"Si tratta di testi di diverso tipo: libri di storia, di teologia, di poesia di carattere religioso…abbiamo descrizioni di viaggi e di pellegrinaggi, documenti vari…c’è davvero di tutto. Sono scritti in 18 lingue, orientali ed europee: arabo, etiope, armeno, turco, copto…che altro? lingue europee come il latino e il greco, ma ci sono anche italiano, francese, inglese, tedesco, e così via." Prof.ssa Ewa Dalicka-Witakowska (responsabile del progetto)

ARTICOLO COMPLETO SUL SITO DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA (clicca)

Kfar Nachum: Gesù andò ad abitare a Cafarnao

26 gennaio 2020


Mt 4,12-17
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Nei pellegrinaggi è una metà fissa! Cafarnao è la città della vita pubblica di Gesù. Chi ci è stato ha avuto modo di ammirare gli scavi archeologici della casa di Pietro, dove Gesù era di casa ed è stata luogo di molti suoi miracoli, della cittadina intera e della sinagoga. Da qui si può proseguire verso il monte delle beatitudini. E' più un altopiano pertanto si sposano le due versioni delle beatitudini dove in una si parla di un monte e in un'altra di una zona pianeggiante.

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Amici Terra Santa Triveneto: nuovi orizzonti

08 dicembre 2019

Si è tenuto oggi a Marghera l'incontro di Avvento degli Amici di Terra Santa del Triveneto per i ritrovarsi e per rinnovarci gli auguri di Natale, in questo giorno della solennità dell'Immacolata concezione di Maria.

La giornata è iniziata con la S. Messa assieme alla comunità di Marghera, presieduta da p. Adriano con la concelebrazione del Commissario di Terra Santa del Nord Italia p. Francesco Ielpo e del confratello p. Olivo.
Dopo un caffè ...frugale, ci siamo ritrovati in sala dove il padre Commissario, ha presentato gli sviluppi dei lavori di restauro della Basilica della Natività a Betlemme. Si tratta della prima Basilica voluta da Elena, la madre dell'Imperatore Costantino (Editto del 313). Il restauro del tetto e dei mosaici ha coinvolto 53 enti tra stati nazionali e associazioni varie. I mosaici della parte alta rappresentavano 24 angeli, ora solo 7 ancora visibili di cui il settimo scoperto nei lavori di restauro. Sono rappresentati nell'atto di toccare terra e rivolti alla grotta della natività ed invitano i pellegrini ad unirsi a loro nell'adorare in bambino Gesù, il Salvatore. Nella parte più bassa altre file di mosaici rappresentano le genealogie da Abramo fino a Gesù e altri mosaici hanno per tema alcuni momenti della storia di Cristo.

Poi il p. Commissario ha fatto una presentazione dell'attività del Commissariato e su come il gruppo Amici Terra Santa può contribuire a "...dare una mano!"

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Ultimo appuntamento con la nostra rivista

23 settembre 2019


E' online il nuovo numero della nostra rivista

Carissimi Amici di Terra Santa, e lettori tutti dell'“Opera Pia Amici di Terra Santa”.

Con il Capitolo Provinciale di questa estate, molti sono stati i cambiamenti per la provincia di Sant'Antonio dei frati minori del nord Italia. Si è pensato di snellire il Commissariato di Terra Santa centralizzando tutto a Milano in Piazza Sant'Angelo 2, venendo meno la figura del Vice Commissario e della rivista del Triveneto.

All'interno di questa ultima nostra rivista troverete vari recapiti per continuare a mantenere vivo in voi l’ardore del vostro cuore, quell'ardore che per molti Amici di Terra Santa del Triveneto è stato alimentato dalla più che trentennale rivista dell’Eco ora dell’Opera Pia Amici di Terra Santa.

Non dobbiamo scoraggiarci! Cerchiamo tutti di mantenere viva la preghiera e l’amicizia tra di noi e con i nostri Cristiani di Terra Santa mantenendo i contatti con il Commissariato di Milano, con la Custodia di Terra Santa attraverso le riviste e i siti che Internet oggi ci offre.

Pace e Bene a tutti voi!
p. Adriano

Consulta la sezione dedicata alla nostra rivista: RIVISTA 'OPERA PIA'

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Approfondimenti

01 marzo 2022

La Basilica di Aquileia è dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato: ha una storia architettonica le cui radici affondano negli anni immediatamente successivi al 313 d.C. quando, grazie all’Editto di Milano che poneva termine alle persecuzioni religiose, la comunità cristiana ebbe la possibilità di edificare liberamente il primo edificio di culto.

All'interno sono conservati bellissimi affreschi: come quelli nella "Cripta degli affreschi" dove sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la Morte di Maria, figure di Santi, la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli Evangelisti e Cristo in trono fra gli Angeli. Ancora il maestoso affresco absidale risalente all'anno 1031, quando il patriarca Popone ne decise la realizzazione. Al centro la Madonna in trono e ai lati i martiri della tradizione aquileiese: Ermacora, Fortunato ed Eufemia (le Vergini Aquileiesi), S. Marco evangelista, Ilario e Taziano.

Nella ricca zona archeologica sotterranea della "Cripta degli Scavi", sono visibili resti archeologici di quattro epoche diverse risalenti fino al I secolo A.C. dove nel livello inferiore sono presenti i mosaici di una Domus dell’età di Augusto (fine I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.).

All’ingresso della Cripta degli Scavi è posto il Santo Sepolcro. Il monumento, del secolo XI, riproduce la chiesa dell’Anastasis (della Resurrezione), eretta a Gerusalemme sul sepolcro di Cristo; un tempo era usato per i riti della Settimana Santa. Le imitazioni del Santo Sepolcro gerosolimitano potevano essere delle chiese, dei battisteri, degli altari, delle strutture lignee “a cassa”... oppure, come nel caso di Aquileia, un sacello: a memoria del luogo più venerato dalla cristianità e dove si sarebbero ricreati, durante la liturgia pasquale, gli eventi della Passione e Resurrezione di Cristo. 

Il Sepolcro aquileiese è sintesi di due differenti edifici gerosolimitani: il Sepolcro vero e proprio, custodito all’interno dell’Edicola, e la Rotonda dell’Anastasis che la circonda. Il Santo Sepolcro aquileiese risale all’XI secolo e si ritiene sia stato commissionato dal patriarca Popone e probabilmente portato a termine dal patriarca Sigeardo. Si presenta come un sacello a pianta circolare, realizzato in marmo greco, da cui sporge un grosso muraglione che lo salda al muro della basilica, e in alto è coperto da un tetto conico sorretto da tredici colonnine (in origine dodici).

Dalla piccola porta d’ingresso si può scorgere l’interno del Sepolcro, caratterizzato da un altare sulla destra, mentre a sinistra un arcosolio sovrasta la tomba caratterizzata dalla presenza di tre incavi disposti orizzontalmente sulla lastra di copertura. L'incavo centrale è forato e quindi in comunicazione con l’interno del sarcofago... Dall’analisi dei testi liturgici aquileiesi, gli studiosi hanno concluso che nel Medioevo il Venerdì Santo l’Ostia con la Croce, avvolte in un “sudario” o porpora, venivano riposte all’interno del foro che poi veniva chiuso con un coperchio, a simboleggiare la deposizione di Cristo all’interno del Sepolcro. I due incavi laterali servivano probabilmente come “mensa” nei quali poggiare degli oggetti liturgici. Al soffitto vi sono dei ganci dove venivano appese le lanterne con candele ad illuminare questa scena Pasquale...

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info tel : 348 3533170  p. Adriano


 

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1 euro al giorno per i bambini della Terra Santa

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Le scuole seguita dai padri della Custodia francescana, forniscono formazione a circa 10 mila alunni fra cattolici, non cattolici e non cristiani.

Con solo 1 euro al giorno (€ 365 per 3 anni) è possibile mantenere nella vita e negli studi molti bambini. (Visita la pagina dedicata su fratiterrasanta.it)

 

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