07 ottobre 2019

Olimpia: sede di uno dei più importanti santuari del mondo antico, "il santuario panellenico di Olimpia". Le sue origini risalgono addirittura alla fine del Neolitico (4° millennio aC), ma la sua importanza si affermò quando divenne il centro principale del culto di Zeus, il dio supremo della mitologia greca. Dal 775 aC al 383 dC, ogni quattro anni, si tennero ad Olimpia le gare sportive che conosciamo come olimpiadi.

Il Museo Archeologico di Olimpia è uno dei più importanti di tutta la Grecia, dove abbiamo riscoperto la lunga storia di Olimpia attraverso reperti ritrovati duranti gli scavi nella zona sacra (dall’era preistorica a quella paleocristiana). Comprende tre importanti collezioni: una di sculture, una di bronzi e una di terracotte. All’interno del Museo di Storia dei Giochi Olimpici Antichi sono conservati più di 400 reperti dall’era preistorica al V secolo aC, provenienti perlopiù da Olimpia ma anche da altri importanti centri dell’antichità.

Nella foto siamo nella chiesa bizantina... o quel che ne rimane. Questo edificio servì allo scultore Fidia per scolpire la statua di Zeus. Venne poi convertito in chiesa, di cui rimangono le balaustre e i resti della base dell'altare... indicata dal mio dito... Di seguito molte altre foto. 

(clicca sulle foto per ingrandire)
Olimpia
 

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08 ottobre 2019

La giornata odierna è stata dedicata a due luoghi antichi: Mystras, situata a 10 km dalla più famosa Sparta; e poi Epidauro, famosa per il suo antico e magnifico teatro con un'acustica spettacolare!

Mystras è celata alla vista, appare dal nulla nascosta da due promontori rocciosi ed è posta alla sommità di una collina. Nata proprio dalla decadenza di Sparta, per la sua posizione strategica dal punto di vista militare la portò ad essere la seconda città per dimensione e importanza dell’ Impero Bizantino, dopo Costantinopoli.
Fondata nel V sec. d. C. fu centro artistico e culturale fiorente dal XII sec. Venne conquistata dagli Ottomani nel 1460, 8 anni dopo Costantinopoli, e da qui iniziò il suo lento declino. Artisti e studiosi della città fuggirono e ripararono nella nostra amata Firenze ispirando i maggiori esponenti del Rinascimento fiorentino tra cui immaginiamo Donatello e Leonardo! Nel XVII sec. i veneziani conquistarono la città dandole nuovo impulso ma non fu duraturo. Agli inizi del 1800 se perse la cognizione...
Oggi è patrimonio mondiale dell UNESCO dal 1989 dove è ancora conservato il Kastro (la cittadella), la parte alta dell'abitato e quella bassa. Sono presenti alcuni monasteri ortodossi tutt'ora in uso, come il monastero Perivleptos, scavato nella roccia con una bellissima chiesa nelle vicinanze con dalla cupola altissima e il complesso monastico Mitropolis con la cattedrale.

Epidauro: piccola città dell’Argolide, a Epidauro nacque Asclepio (Esculapio secondo i romani), figlio di Apollo e dio della medicina, o perlomeno lì nacque il suo culto, attorno al V secolo a.C..

Il santuario dedicato ad Asclepio era il centro di cura più conosciuto del mondo classico, dove i malati si recavano per ottenere la guarigione: i pazienti dormivano una notte nel tempio, e durante il sonno il dio stesso, nei loro sogni, indicava la giusta cura. La grande fama e la prosperità della città permise che si abbellisse di molti edifici civili, tra cui il famoso teatro, uno dei monumenti meglio conservati della Grecia classica.
Il teatro, che risale al IV secolo a.C., è la maggiore opera dell’architetto Policleto il Giovane. Può ospitare, ancora oggi, 14.000 persone nelle sue 55 gradinate che lo compongono, collocato in un bellissimo contesto naturale, parte integrante del teatro stesso.

E' famoso per la sua straordinaria acustica che ha dell'incredibile: qualsiasi suono, anche solo quello di una moneta che cade, può essere percepito, senza nessuna amplificazione, dal proscenio fino all'ultima fila... Grazie ad uno studio dei ricercatori dell’Istituto di Tecnologia della Georgia, si è scoperto che è la pietra calcarea delle gradinate a fare da filtro, eliminando la bassa frequenza dei suoni. Inoltre, le file delle sedute amplificano i suoni ad alta frequenza che arrivano dal palco.

Alcune belle foto.


 

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Mystras, vicino a Sparta
 

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il Teatro di Epidauro
 

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09 ottobre 2019

Il monastero d' Ossios Loukas (San Luca) è un antico monastero in Beozia alle pendici del Monte Elicona, fu fondato nel 953 da San Luca Stiriota eremita, la cui tomba è conservata all'interno. Ricco di mosaici al suo interno, rappresenta uno dei principali patrimoni dell'arte bizantina. La tradizione vuole che la sepoltura distillasse un olio profumato che aveva il potere di guarire le malattie. Il complesso del monastero racchiude la chiesa detta “Katholikon”, che risale all’anno Mille e rappresenta la più antica costruzione ancora esistente con cupola ottagonale, edificata sul luogo si sepoltura del santo.

San Luca il Giovane proveniva da una famiglia di piccoli proprietari dell’isola greca di Egina. Terzo dei sette figli di Stefano ed Eufrosina, sin dalla più tenera età si dedicò al lavoro nei campi ed alla morte del padre iniziò invece una vita totalmente dedita alla preghiera. Era  sua  consueta  abitudine  donare  tutto  ciò che   possedeva ai poveri e ciò lo mise presto in conflitto con i suoi parenti. Dopo un certo periodo entrò in un monastero presso Atene, ma il suo superiore lo inviò nuovamente a casa quando Eufrosina gli apparve in sogno dicendogli che aveva bisogno del figlio. Lo accolse infatti con grande gioia e non senza sorpresa, ma ben presto si persuase della reale vocazione di Luca alla vita religiosa. Questi si costruì una cella sul monte Joannitza, nei pressi di Corinto, ove condusse una vita eremitica di grande austerità, unità però anche ad opere di carità. La sua fama non tardò a diffondersi ed i numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione gli meritarono il titolo di “Thaumaturgus”. Il nuovo Martyrologium Romanum, che lo commemora al 7 febbraio, colloca la sua morte nel 955, correggendo così la data precedentemente accettata del 946. In seguito la sua cella fu trasformata in oratorio e denominata “Soterion”, cioè “luogo di salvezza” [da http://www.santiebeati.it/dettaglio/92721]


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10 ottobre 2019

Delfi è una città sul monte Parnaso, nel sud della Grecia continentale, non distante dal Golfo di Corinto. Vi domina il Tempio di Apollo del IV secolo a.C., il più importante dopo Delo e Olimpia. Il dio Apollo prese possesso del santuario sotto forma di delfino, da cui il nome Delfi (scritti di Omero). Il santuario di Delfi ebbe grande influenza nella politica, nelle guerre: le decisioni più importanti che segnarono la storia greca erano legate in buona parte dall'autorità religiosa di Apollo delfico, attraverso l'interpretazione dell'oracolo da parte dei sacerdoti, oracolo che rispondeva attraverso la sacerdotessa chiamata Pizia: i sacerdoti interpretavano le sue parole e i suoi gesti, scrivendo le risposte in versi o in prosa.

Oltre ad aver visitato l'importante museo della città e all'area archeologica, abbiamo fatto tappa anche in un atelier di icone... delle foto molto belle di questi luoghi!

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museo di Delfi
 

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'parco' pranzo e visita all'area archeologica
 

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atelier di icone
 

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11 ottobre 2019

Il Monastero di Varlaam risale al 1350 quando il monaco Varlaam, primo fondatore del monastero dal quale prese il nome, costruì su questa roccia la piccola chiesa dei Tre gerarchi e alcune celle. Dopo la sua morte il luogo fu abbandonato per circa 200 anni e le costruzioni caddero in rovina. Nel 1518 salirono sulla roccia i fratelli Nectarios e Theofanis, appartenenti alla nobile famiglia degli Apsarades di Joannena, i quali ricostruirono prima la chiesa dei Tre Gerarchi sulle sue rovine e dopo le Chiese di Ognissanti e di Giovanni Battista. 

Meteora (che significa "sospeso in aria") si caratterizza per la presenza di numerose torri naturali di roccia. Su diverse di queste torri si sono insediati dei monasteri (a loro volta detti "meteore"), caratteristici per l'ardita costruzione in cima a pareti a picco. Oggi sono funzionanti e visitabili sei monasteri: oltre a Varlaam vi sono Agios Stefanos, Agia Triada, Gran Meteora, Roussanou e Agios Nikolaos, oltre un settimo disabitato; altri sono andati distrutti e in parte se ne conservano le rovine.

Alcune foto dal monastero di Varlaam e di Santa Barbara... oltre all'acropoli di sera!

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Varlaam
 

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monastero di Santa Barbara
 

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suggestiva Acropoli di sera...
 

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12 ottobre 2019

L'ultima giornata è stata dedicata ad Atene, in particolare la zona archeologica dell'Acropoli di Atene. E' a ragione la più rappresentativa delle acropoli greche, la città sacra che racchiude i 4 capolavori dell'arte classica greca: il Partenone, i Propilei, l'Eretteo e il tempio di Atena Nike. Nata come fortezza, ha vissuto ha subito vari assedi atroci, restauri impropri e incidenti catastrofici... ma sempre è stata recuperata al suo antico splendore.

La parola «acropoli» deriva dai vocaboli greci «akròs» («sommità») e «pòlis» («città»): dunque, significa «parte alta di una città». I Greci usavano questo termine per designare le cittadelle situate su un’altura. Anche il territorio nel quale fu fondata Atene è circondato da diverse alture: su una di queste abitata fin dal Neolitico, un colle massiccio di 100 metri circa, si sviluppò l’Acropoli di Atene.

Secondo la leggenda, Atene era stata fondata intorno al 1640 a.C. da un certo Cecròpe, proveniente dall'Egitto. Il nome di Atene le venne dalla dea Atena, a cui la città fu consacrata: Atena è la dea della sapienza, della ragione che permette all'uomo di vincere gli istinti ed il male; donò all'umanità l'ulivo.

E dalla porta di Adriano - il "mio imperatore preferito..." :) - un ringraziamento per il bel pellegrinaggio in terra di Grecia ed un saluto a tutti gli Amici di Terra Santa!

Pace e bene
P. Adriano

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Acropoli di Atene
 

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12 novembre 2019

Siamo partiti sabato, accompagnati da p. Adriano Contran, per questo nuovo pellegrinaggio in Terra Santa.

In questi primi giorni, dopo l'arrivo a Tel Aviv, ci siamo recati a San Giovanni del deserto e poi presso la tomba di Elisabetta e la basilica del magnificat ad Ain Karen. Sono i luoghi dell'incontro di Maria e di Elisabetta e della nascita di Giovanni Battista... i luoghi dove Maria "Magnifica l'opera del Signore!"

Ci siamo poi dedicati alla visita a Masada e a Betlemme, alla chiesa della Natività, al campo dei pastori luogo dell'annuncio della nascita del Salvatore, alla grotta del latte. Quest'ultima, secondo una leggenda del VI sec., è il luogo ove la Madonna si nascose durante la strage degli Innocenti, allontanandosi dalla mangiatoia, dopo aver messo al riparo il Bambino Gesù. Successivamente subentrò a questa un'altra leggenda: S. Giuseppe, avvertito da un angelo del pericolo che incombeva sul Bambino si mise subito all'opera per organizzare il viaggio; nella fretta, a Maria, che stava allattando, caddero alcune gocce del suo latte a terra e la roccia da rosa divenne bianca. Oggi sia il luogo che la polvere della roccia sono venerati come miracolosi in quanto consentirebbero di realizzare il desiderio di maternità alle donne che non vi riescono. 

MASADA Era un'antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto. La sue mura erano alte cinque metri lungo tutto il perimetro di un chilometro e mezzo, dotate di una quarantina di torri alte più di venti metri; era una fortezza pressoché inespugnabile. Inoltre l'unico punto d'accesso infatti era l'impervio sentiero del serpente, così chiamato per i numerosi tornanti che lo rendevano un gravissimo ostacolo per la fanteria. La fortezza divenne nota per l'assedio dell'esercito romano durante la prima guerra giudaica.

Grazie agli scavi archeologici iniziati negli anni '60, sono stati riportati alla luce i resti dell'antica fortezza: i campi militari romani, con mosaici di notevole qualità, bagni e anche i massi di pietra lanciati dalle catapulte. Inoltre una piccola sinagoga a testimonianza dell'occupazione zelota e una più recente basilica, risalente al V secolo, fatta costruire da monaci penitenziali.

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Ain Karen
 

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Masada
 

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Betlemme
 

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grotta del latte e campo dei pastori
 

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14 novembre 2019

Prosegue molto bene il pellegrinaggio in Terra Santa. Dalla Giudea ci siamo trasferiti a nord nella Galilea.

Le mete di questi giorni sono stati il monte Tabor, dove per tradizione si ricorda la trasfigurazione di Gesù. E il fiume Giordano dove abbiamo fatto memoria del nostro battesimo, data importante da ricordate più anche del nostro compleanno...! E poi la Galilea, dove abbiamo raggiunto Cafarnao, la cittadina della vita quotidiana di Gesù, il lago di Tiberiade e il monte delle beatitudini.

Alcune belle foto! 

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monte Tabor
 

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 (clicca sulle foto per ingrandire)
al fiume Giordano
 

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sinagoga a Cafarnao e lago di Tiberiade
 

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17 novembre 2019

Si è concluso ieri il nostro bel pellegrinaggio di Terra Santa. Ultima tappa: Gerusalemme, dove abbiamo toccato con mano la commistione di religioni diverse, che tra molte difficoltà proseguono un percorso di coabitazione. La visita ai quartieri della Città ha svelato l'originalità di ogni credo: dal quartieri armeno, a quello ebraico, all'arabo e a quello cristiano dove qui a loro volta latini e ortodossi coabitano.

Abbiamo poi percorso le strade di Gesù, dal monte degli ulivi, alla via dolorosa fino al Santo Sepolcro e alla Basilica Resurrectionis.

Ora il rientro alla quotidianità, con l'impegno di testimoniare questo Quinto Vangelo vissuto, l'incontro con le "pietre vive", i cristiani di Terra Santa per fare sì che ogni cristiano abbia modo di sostenerle attraverso le opere di carità promosse dalla Custodia tramite il Commissariato o partecipando in prima persona ad un pellegrinaggio nella Terra di Gesù.

Grazie a tutti! Le foto per voi...

pace e bene
p. Adriano

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Gerusalemme
 

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27 dicembre 2019

Nonostante la pioggia, prosegue molto bene il nostro pellegrinaggio.

Oggi ci siamo recati al monte TaborGesù chiama con sé Pietro Giacomo e Giovanni su un alto monte dove Gesù si trasfigura e appaiono con lui Mosè e il profeta Elia... Per Pietro è bello stare lì... "facciamo tre tende, una per te una Mosè e una per Elia"... non sapeva quel che diceva. Una voce dal cielo: Questo è mio figlio eletto nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". In Gesù vi è il compimento dell'antico testamento come è ben rappresentato dalla vetrata della basilica: tra due pavoni un calice e il triangolo di Dio... figura che nasconde in se la stella di Davide. 

La costruzione del Barluzzi richiama il tema delle tre tende...

...e al fiume Giordano, dove abbiamo fatto memoria del nostra battesimo.... nel ricordo di quello di Gesù.

 

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