La figura di Raimondo Lullo
22 maggio 2016
Venerdì 20 maggio 2016 scorso presso l'Auditorium di Palazzo Bomben si è tenuto un incontro che ha voluto far conoscesere, a settecento anni dalla morte, la figura di Raimondo Lullo (1235-1316) e la sua arte filosofica, prendendo spunto dal suo "Il Libro del Gentile e dei tre Savi". Il tema conduttore è stato : Raimondo Lullo - serve un logico, teologo, mistico per far dialogare le religioni?
La Fondazione Benetton Studi Ricerche e l’Assessorato alla cultura del Comune di Treviso hanno promosso questo incontro sulla figura di questo eclettico personaggio che fu filosofo, teologo, mistico e poeta, logico e matematico, proclamato beato da Pio IX nel 1850.
L’appuntamento in programma è stato pensato e coordinato da Alessandro Tessari, ex docente dell'Università di Padova e attualmente libero ricercatore presso il Raimundus Lullus Institut di Freiburg, con lo scopo di presentare e far conoscere un sontuoso volume sulla figura di Raimondo Lullo, scritto in catalano dal prof. Pere Villalba dell'Università Autonoma di Barcellona e stampato dall'istituto di studi Catalani di Barcellona, finanziato e promosso interamente dalla Elsa Peretti Foundation.
Per renderlo comprensibile anche ad un pubblico più ampio, il volume di Villalba verrà integrato di un DVD con una sintetica presentazione della figura e dell'opera di Lullo, fatta da Alessandro Tessari e dal suo collega Rigobon, docente di catalano presso l'Università di Venezia, presentazione fatta in italiano e sottotitolata in 7 lingue, arabo compreso, per portare il messaggio di dialogo di Lullo anche nell'altra sponda del Mediterraneo.
L'occasione è stata proprizia anche per un confronto incentrato sugli aspetti del dialogo interreligioso con tre figure di riferimento di quei tre monoteismi che Lullo cercò di far interagire dopo il clima infuocato delle crociate: Riccardo Calimani, cultore della questione ebraica; Abd al-Sabur Turrini, direttore della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana; Francesco Zannini, del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica.
Un proficuo pomeriggio dove si sono incontrati spunti di esperienze provenienti dal mondo laico e da quelli delle tre religioni monoteistiche.
Alessandro Tessari ha presentato la sua monumentale opera di ricerca sulla figura di Raimondo Lullo, scritta tutta in catalano e con l'intento di divulgarla nel mondo, unitamente ad un DVD in più lingue, tra cui quella araba, in modo da far arrivare il messaggio di Lullo a coloro che erano i diretti destinatari della sua opera di "conoscenza". Ma non solo, anche a tutti coloro che oggi sono coinvolti nel tentativo di far coestire religioni e culture diverse.
Raimondo Lullo dà una via da percorrere, sui passi di San Francesco, che con grande ardore incontra il Sultano, centrata sulla conoscenza e il ragionamento così da proporre la bonta' della fede in Gesù Cristo.
Gli interventi dei relatori si sono poi susseguiti ponendo come base comune lo scambio reciproco rispettoso, senza volontà di prevaricazione ma ragionando ognuno della propria fede... un riscoprire i dialoghi filosofici antichi per la sete di conoscenza.
Il Libro del Gentile e dei tre Savi affronta questo incontro dove emerge una base comune iniziale, dove nel ragionare dei tre savi, il gentile non riesce ad individuare quale sia l'ebreo, il mussulmano o il cristiano. Poi lo scambio prende corpo ma in una esperienza di cammino assieme dei tre savi, che nel percorso che conduce "alla fonte" hanno modo di ragionare e scoprirsi.
A conclusione è emerso che la meta è la fonte dove abbeverarsi; la via è un cammino a volte stretto a volte ampio, ma che ci vede tutti incamminati. Lo si può percorrere lottando e scontrandosi a vicenda o condividere assieme la propria esperienza di Dio.
Raimondo Lullo estratto da "il libro d'oro dei francescani di Terra Santa" - (tra [...] inserti storici)
"Nella lunga vita di questo insigne francescano, vi troviamo tre tappe, o meglio tre epoche principali assai distinte: quella della colpa (fino ai trent'anni), quella dell'asceta (per 10 anni) e quella dell'apostolo (per ben 42 anni) coronata col martirio.
Nasce nel 1232 a Palma nell'isola di Maiorca.
La giovinezza - spensierata - la passò alla corte reale in Palma ove si guadagnò simpatia e ammirazione come abilissimo suonatore di cetra, poeta classico e esperto maestro d'armi cavalleresche.
A 23 anni prende moglie [Nel 1257 sposa Bianca Picany dalla quale ha due figli]
Un giorno la svolta; da prima agitato, capì poi che gli si apriva dinnanzi una nuova via. [nel 1262 avviene la svolta nella sua vita. Nella sua Vita coetanea Lullo narra la propria conversione: ha cinque visioni di Gesù e alla quinta si convince, benché peccatore, di aver ricevuto la chiamata da Dio.]
Vende tutti i suoi beni e si ascrisse al Terz'Odine Francescano e con il consenso della moglie si ritirò sul monte Ramda.
[dopo aver ascoltato una predicazione su Francesco d'Assisi, il domenicano Raimondo di Peñafort lo convince e nel 1263 vende tutti i suoi beni, lasciandone una parte alla moglie e ai figli, e consacra la propria esistenza alla penitenza. Acquista un servo saraceno che gli insegni l'arabo. Dopo un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, studia filosofia, teologia, medicina, il latino, il provenzale e l'arabo; assimila parte della cultura dell'epoca: Aristotele, Platone, Agostino d'Ippona, Anselmo d'Aosta, Riccardo di San Vittore, i filosofi arabi.]
L'attività missionaria del nostro beato è delle più meravigliose. E' il Paolo del secolo XIV.
Il suo pensiero è rivolto all'Oriente musulmano. Egli sarà per eccellenza l'apostolo dei musulmani.
Conoscendo però le difficoltà dell'alta impresa, si armerà di un metodo tutto speciale: <<Non si deve disprezzare ex abrupto l'altrui religione, o comechessia affrontare o colpire il convertendo in pieno petto; no! ma bisogna convincerlo con la dolcezza e il ragionamento>>.
Solo a lui il merito singolare di avere escogitato una "Magna Charta" - una specie di carta matematica logicamente ragionata per dimostrare la verità della religione cattolica.
[Chiamato a Montpellier dal re Giacomo I, vi compone l'Arte dimostrativa; fonda a Maiorca, nel 1276, il collegio di Miramar (Deià) per preparare i futuri missionari mediante lo studio delle lingue e dalla sua Ars magna].
Così armato, l'ardente nostro apostolo, percorre più volte l'Europa intera, evangelizza l'Arabia e la Mongolia; per ben due volte l'Egitto, l'Etiopia e il Marocco. Nel 1292 è a Tunisi ove la sua parola suscita un entusiasmo profondo.
Viene cacciato a tutta forza e si rifugia a Cipro. Da Cipro passa ad evangelizzare l'Armenia, la Siria e la Palestina, indi le isole di Rodi e di Malta.
[Comincia la sua carriera di missionario laico, percorrendo mezza Europa. Nel 1295 entra nel Terzo Ordine Regolare di San Francesco ad Assisi. A Maiorca nel 1300, dove continua a scrivere e a disputare contro arabi ed ebrei; riprende i suoi viaggi a Cipro, in Armenia, a Rodi, Malta, Napoli, Genova, Montpellier, Parigi, nel nord Africa.]
Ma l'Africa... l'Africa era il suo sogno e nel 1306 eccolo a Bugia, ove, dopo aver penato assai per evangelizzare quella città, fu rinchiuso in un'orrida prigione e maltrattato, indi rimandato in Europa. [In Africa viene incarcerato; rilasciato, riprende i viaggi. Dopo un naufragio, va a Pisa e si ritira nel convento di san Domenico dal 1307 al 1308, continuando a scrivere. Dedica al re di Francia Filippo il Bello " l'Albero della filosofia d'amore ".]
Aveva raggiunto l'ottantesimoprimo anno di sua vita ma sempre florido in salute e di energie. Riparte per l'Africa. Trascorre un anno intero a Bugia quando un giorno viene assalito dal popolo furibondo e lapidato. Alcuni marinai genovesi, avendo avuto sentore dell'accaduto, si portano sul luogo del martirio e, raccolto l'eroico missionario agonizzante, lo caricano sulla loro nave "Stefano Colombo" e si mettono in viaggio verso Maiorca. Il 23 giugno del 1315 la nave arriva in vista della patria del martire, il quale vive ancora. In questo punto lo sguardo di Raimondo ha un ultimo lampo... ma verso la patria celeste... e spira.
[riprende a viaggiare: aggredito a Tunisi, viene sottratto a stento al linciaggio e imbarcato in gravissime condizioni in una nave genovese fino a Maiorca dove muore nel 1316. In virtù della sua tragica morte fu beatificato come martire da papa Pio IX; la sua festa liturgica è il 29 giugno.]
Il nostro beato non è soltanto apostolo e martire di Cristo; ma anche Dottore e i secoli gli hanno attribuito il titolo di Dottore Illuminato.
Merito tutto suo l'aver prevenuto i tempi e gettate le basi di quell'opera colossale che è la "Propoganda Fides". Suo grande pensiero è infatti il formare grandi collegi ove si formassero gli apostoli; ove si insegnassero le lingue estere, specie l'araba e rendere così più ordinata, più facile e feconda l'opera del missionario cattolico. E con l'approvazione di Giovanni XXII, nel 1276, sul colle di Miramare (Maiorca) sorgeva il primo collegio ideato e voluto dall'ardente Lullo.
Nicolò IV, Celestino V, Bonifacio VIII, amarono e stimarono il santo missionario, mentre vedevano in lui un novello S. Paolo.
E in mezzo a tante perigrinazione apostoliche, il nostro beato confratello trovo il tempo per regalare al mondo un vero tesoro letterario di circa 313 opere, tra sacre e profane, produzione scentifico-letteraria che gli meritò non a torto il titolo di Dottore.
Terra Santa venera in Raimondo Lullo uno dei suoi massimi apostoli che, attraverso i secoli, hanno continuato la missione di Gesù Redentore anche nella stessa terra evangelizzata dal Maestro Divino.
Infatti non solo fece udire la sua voce nelle contrade della Palestina ma, per la liberazione di Terra Santa dalle mani dei Saraceni, scrisse diverse opere.
TRA LE TANTE OPERE:
- Ars magna
- Ars generalis
- De levitate et ponderositate elementorum
- Vita coetanea
- Ars amativa
- Felix de les meravelles
- il Libro dell'ordine di cavalleria
- Trattato di astrologia
- il Libro del gentile e dei tre savi
- il Libro della contemplazione di Dio
- Il lamento della Filosofia
- Lo sconforto
- Logica nova
- Le livre des mille proverbes