11 marzo 2016

Pace e bene!

Il pellegrinaggio è entrato nel vivo! Alcune foto di questi primi giorni....

Dopo l'arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv abbiamo fatto tappa ad Haifa, città portuale israeliana, e potuto aprezzarla anche in notturna...

Successivamente ci siamo recati al Santuario del Monte Carmelo, eretto in memoria di Elia, e al Monte Tabor, luogo dove si ricorda il racconto della Trasfigurazione, icona del mistero pasquale:

Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Lc 9,28-36).

Rientrati a Nazareth abbiamo fatto visita alla Basilica dell’Annunciazione, il Museo Francescano, la Chiesa di San Giuseppe, la fontana della Vergine e la sinagoga.

p. Adriano


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12 marzo 2016

Oggi ci siamo recati al lago di Tiberiade!

Il lago/mare raggiunge una profondità di -200m sul livello del Mediterraneo. Il mare è alimentato dalle acque del fiume Giordano che lo attraversa e prosegue verso il Mar Morto.

Le tappe del lago sono state molto importanti e significative:

- Chiesa del primato di Pietro, dove Pietro è invitato a "pascere le pecorelle" di Gesù nonostante il rinnegamento di qualche giorno prima...

- Cafarnao: la città della vita pubblica di Gesù. Abbiamo visitato la casa di Pietro, luogo di molti miracoli di Gesù e il sito dell'antica sinagoga.

- Monte delle beatitudini: più un altopiano; pertanto si sposano le due versioni delle beatitudini dove in una si parla di un monte e in un'altra di una zona pianeggiante. Qui abbiamo celebrato messa e pranzato con il piatto tipico: "il pesce di S. Pietro"

E pomeriggio in barca sul lago! Per ricordare dei gesti importanti di Gesù: la tempesta sedata; aver camminato sulle acque. 

Abbiamo esplorato le zone del quotidiano di Gesù, dove è iniziato e si è concluso, dopo la resurrezione, il suo cammino con gli apostoli.

p. Adriano


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13 marzo 2016

Pace e bene!

Oggi la giornata è stata dedicata al fiume Giordano, dove abbiamo visitato il sito archeologico di Beit She'an nella valle del Giordano, ai piedi dei Monti Gelboa:
l'imponente Tell al-Hosn rappresenta il primitivo sito, in mezzo a una zona ricca di vegetazione e diversi corsi d'acqua. Nel Talmud si trova: "Se il paradiso si trova in Palestina, la porta è in Beit She'an!"
Gli scavi eseguiti tra il 1921 e il 1933 hanno portato alla luce resti della sovranità egizia: oltre al sito del Tempio di Tutmosis III anche la fortezza costruita da Amenophis. Inoltre del periodo successivo l'anfiteatro, l'ippodromo, diverse chiese e monasteri.

Abbiamo poi raggiunto Betlemme e dopo pranzo abbiamo visitato la Basilica della Natività la chiesa di Santa Caterina e le grotte sotterranee, il campo dei pastori.

- Basilica della Natività: ci siamo soffermati a far ricordo degli avvenimenti della nascita di Gesù nei luoghi dove questi sono avvenuti: il luogo della nascita, della mangiatoia, la grotta di Giuseppe. Questi, per tradizione tramandata nel corso di questi due millenni, sono luoghi da sempre visitati e venerati come luoghi santi. 

Campo dei pastori: ricorda l'annuncio di gloria fatto dagli angeli: "troverete un bambino avvolte in fasce che giace in una mangiatoia". Da prima titubanti, poi fiduciosi e infine felici dell'incontro.
"L'incontro con Gesù deve cambiarci, e nella gioia testimoniare quanto abbiamo vissuto!"

Acune foto della giornata...


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14 marzo 2016

Oggi siamo tornati sul fiume Giordano.

Abbiamo ricordato il nostro battesimo e visitato il sito archeologico di Qumran. Sito di una antica comunità essena fino al 68 d.C., periodo in cui viene distrutto. La storia racconta che nel 1947 un pastore alla ricerca di una sua pecora che aveva smarrito, vedendo delle grotte gettò un sasso pensando fosse là. Ma il lancio colpì un anfora che si ruppe. Vennero così portati alla luce altri vasi contenenti dei manoscritti. Gli studi successivi riveleranno che si tratta di trascrizioni di brani dell'Antico Testamento.

Le foto della giornata...


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15 marzo 2016

Pace e bene!

In primissima mattinata abbiamo lasciato Betlemme per raggiungere Gerusalemme.

La nostra prima visita è stata diretta al Monte Moria e il Muro della preghiera, il Kothel, luogo simbolo della religione ebraica, memoria dell'antico Tempio di Gerusalemme.

A piedi poi abbiamo raggiunto il Monte Sion dove abbiamo visitato il Cenacolo, il Cenacolino francescano, la Basilica della Dormizione di Maria e la Chiesa del Gallicantu, che fa memoria del tradimento di Pietro.

Nel pomeriggio, nonostante la giornata ventosa, siamo saliti al Monte degli Ulivi: Gesù si ritira a pregare dopo l'ultima cena con i 12 e prima della passione.
Raggiungiamo Betfage con sosta al Pater Noster e al Dominus Flevit dove si ricorda il lamento di Gesù sulla città e infine a
rrivando alla basilica del Getzemani.

La giornata è stata conclusa con una capatina al Santo sepolcro e in serata con un incontro con fra Artemio Vitores Gonzales, frate presso la Custodia di Terra Santa per ben 45 anni in cui ha visto tre guerre, due intifade, un periodo in cui per 10 anni sono rimasti solo i frati senza pellegrini! Ha dato una bella testimonianza sul significato e sull'importanza dei pellegrinaggi: permettere ai cristiani che vivono qui di poter mantenersi e consentirgli di rimanere in Terra Santa. L'attività dei frati è concentrata su quattro temi: aiutare i cristiani a trovare una lavoro, adoperarsi per l'istruzione, aiutarli a trovare una casa e nell'assistenza medica.


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16 marzo 2016

Oggi abbiamo percorso a piedi la Via "Dolorosa".

Siamo partiti dala Porta dei Leoni e attraversando il quartiere arabo, abbiamo visitato la chiesa di S. Anna, ultimo esempio di chiesa crociata molto ben conservata e la vicina piscina probatica (del brano evangelico del paralitico). 

Da qui siamo partiti per ripercorriamo la “Via Crucis di Gesù” partendo dalla Chiesa della Flagellazione e poi il Litostroto; le varie stazioni, con le cappelle della 5^ (Simone di Cirene), la 6^ (dedicata all'incontro con la Veronica) e la 9° (dove si trova il patriarcato copto). Il nostro percorso si conclude, come per Gesù, al Calvario, al Santo Sepolcro. E la gioia grande: "Non è qui. E' risorto!"... il sepolcro vuoto.

Abbiamo avuto modo di visitare il Monastero russo dedicato a S.Alessandro Nevski e la Basilica della Resurrezione, approfondendo il sito  del Calvario e del Santo Sepolcro.

Il pomeriggio è stato invece dedicato alla localitaà di Abu Gosh - Emmaus.

Abu Gosh è un villaggio arabo/cristiano di Abu Gosh, luogo affascinante e pittoresco. La prima fondazione risale ad oltre 6.000 anni fa, nel periodo biblico il suo nome era Kiryat Ye’arim, ed era un centro cerimoniale dove venne collocata l’Arca dell’Alleanza. Nell’era Bizantina, 1.500 anni fa, a Kyriat Ye’arim, considerato un luogo sacro, fu edificata una chiesa. Durante il periodo delle Crociate, il villaggio venne identificato con Emmaus, il luogo in cui Gesù si sarebbe rivelato dopo la resurrezione, e vi fu costruito un monastero benedettino che, tuttora visitabile, è uno degli edifici più belli rimasti intatti dopo le Crociate, con un giardino ben curato e ricco di antichi alberi, decorato con imponenti affreschi e da una fontana.

Nel punto più alto del villaggio sorge la chiesa di Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza (1924) con una bellissima vista sulle Colline di Gerusalemme. 

Ma in Israele Abu Gosh è anche il sinonimo di “hummus”, prodotto tipico della cucina araba. Non l’hummus che potreste trovare anche in città, ma una deliziosa e meravigliosa composta servita in una varietà di maniere differenti e decorazioni speziate. Recentemente Abu Gosh ha ricevuto il titolo di “centro dell’hummus”.


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17 aprile 2016

Ecco alcune foto del pellegrinaggio organizzato dagli Amici di Terra Santa del Triveneto in occasione dell'Anno Giubilare della Misericordia con mete a Collevalenza, Assisi, Roma e Città di Castello.

I luoghi di beata madre Speranza a Collevalenza, Santa Chiara da Montefalco  e Santa Veronica Giuliani a Città di Castello; e la chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma. 

 A COLLEVALENZA da Madre Speranza

 A MONTEFALCO da Santa Chiara

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 A ROMA: la Divina Misericordia

 A CITTA' DI CASTELLO 

da Santa Veronica Giuliani

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 AD ASSISI

 
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29 maggio 2016

E' iniziato l'ultimo giorno di questo bellissimo pellegrinaggio.

La giornata di ieri è stata dedicata interamente a FATIMA:

in mattinata con la visita al Santuario il cui “cuore” è la “Cappellina”, costruita sul luogo dell’antico leccio sul quale si posò la Madonna. Qui sta la piccola statua bianca, coperta da una moderna vetrata che crea un clima molto raccolto di preghiera e silenzio. Celebrazione della S. Messa. Visita poi al villaggio di Aljustrel, luogo natale dei fanciulli e a Valinhos.

Nel pomeriggio escursione a BATALHA per la visita del complesso architettonico di Santa Maria della Vittoria, uno dei più importanti complessi d’Europa risalente al 1387, e al monastero di ALCOBACA la cui struttura si ispira a quella dell’Abbazia di Chiaravalle e, per finire, al pittoresco villaggio di pescatori di NAZARE, sulla costa atlantica.

Oggi siamo partiti alla volta di TOMAR, legata all’ordine dei templari che ricevettero da re Alfonso Henriques l’antico sito romano della cittadina Nabantia quale riconoscimento per il loro supporto alla lotta contro i mori. Quando l’ordine fu sciolto da Papa Clemente V, il re Dinis per non disperderne l’eredità fondò l’ordine dei Cavalieri di Cristo che qui poi ebbe sede. Visita al Convento do Cristo.

Proseguiremo per EVORA con visita al centro storico con il Tempio Romano, sicuramente il meglio conservato del Portogallo; la Cattedrale, tra le prime edificate dopo la cacciata degli arabi, che presenta una affascinante mistura tra lo stile romanico e quello gotico; i vicoli moreschi; la cerchia di mura medievali e i numerosi palazzi del 16° secolo. Qui celebreremmo la S. Messa prima di raggiungere Lisbona.

Oggi è interamente dedicato alla visita della capitale, LISBONA: iniziando dalla Cattedrale, per poi scendere verso la casa natale di San Antonio, dove sarà celebrata la S. Messa e i quartieri dell’Alfama e del Rossio.

Nel pomeriggio faremo visita al monastero de Los Jeronimos, la Torre di Belem, simbolo della città, e il monumento dedicato alle scoperte e ai personaggi che hanno reso famoso questo piccolo Paese.

Vi aggiorniamo con alcune foto dei giorni scorsi: da Fatima, Batalha, Alcobaca, Nazare... e da Evora

Pace e Bene!


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DA FATIMA
 

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DA BATALHA
 

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DA ALCOBACA
 

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DA NAZARE
 

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DA EVORA
 

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17 marzo 2016

Ain Karem: questo luogo ha molta importanza simbolica:
ogni pellegrino al termine del viaggio è chiamato ad essere testimone e voce del Messia, come il Battista.

Facciamo tesoro di quanto visto e vissuto e testimoniamo il nostro amore per Gesù e per la Terra Santa!

Luca 1, 39-55

39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 
40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».

46 Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore
47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48 perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49 Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:
50 di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. 
51 Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52 ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
53 ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54 Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
55 come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».

Grazie a tutti! Pace e bene!
p. Adriano


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...un ricordo dell'esperienza in Terra Santa
 

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24 luglio 2016

  ALCUNE FOTO DELLA GIORNATA!

Pace e bene!
Ieri siamo arrivati all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv! Il viaggio è filato tutto liscio! Ci siamo poi recati al Santuario del Monte Carmelo, eretto in memoria di Elia.

In serata abbiamo partecipato alla veglia/fiaccolata presso la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth.

Oggi entriamo nel vivo del pellegrinaggio!

Ci dirigiamo al Monte Tabor, luogo dove si ricorda il racconto della Trasfigurazione, icona del mistero pasquale:

Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Lc 9,28-36).

La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore che si dona gratuitamente (…) Tutto in Lui parla di Misericordia. Nulla in lui è privo di compassione (N.8, Misericordiae Vultus).

Rientrati a Nazareth abbiamo fatto visita alla Basilica dell’Annunciazione, il Museo Francescano, la Chiesa di San Giuseppe, la fontana della Vergine e la sinagoga.

p. Adriano


   (clicca sulle foto per ingrandire)
 

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