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Da Nazareth ad Acri

12/04/2024

Queste due giornate sono state molto intense... dopo la Santa Messa a Nazareth ci siamo spostati verso la costa, a Sephoris, al Monte Carmelo, a Muhraqa e ad Acri

Sepphori o Zippori, antico sito archeologico capitale del regno di Erode Antipa, in costruzione al tempo in cui Gesù era ancora fanciullo. Considerando che la professione di Giuseppe era probabilmente quella di capomastro (in terminologia greca), alcuni ritengono che sia Giuseppe che Gesù potrebbero avere lavorato a Zippori. Domina una torre fortificata dai crociati. In una villa ricostruita è presente lo splendido mosaico con il bel volto di donna noto come “Monna Lisa di Galilea”. Ci siamo poi recati al Santuario del Monte Carmelo, eretto in memoria di Elia.

Muhraqa, dove si ricorda la lotta di Elia contro i sacerdoti di Ba'al per stabilire quale fosse il culto lecito: 1 Re, 18,21 - Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla -  In questo luogo il Dio d'Israele manifestò la sua gloria ed Elia vinse su Gezabele e sulla casa regnante di Acab.

in fine Acri ...

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In terra di Galilea

10 aprile 2024

Oggi ci siamo recati in alcune "case" ...Bet, nei territori della Galilea

Beit Alpha, dove venne scoperta con degli scavi nel 1928 la sinagoga del XI secolo dopo Cristo, con l'ampia pavimentazione a mosaico.

Bet She'an, detta anche Beisan o Bisan o Scitopoli, è una città del Distretto Settentrionale di Israele posta all'incrocio tra la valle del Giordano; è una delle più antiche città di Israele, custode della storia ebraica con Davide, poi ellenistica e infine della dominazione romana.

Infine a Tiberiade, con la chiesa e la "Cattedra di San Pietro"... alcune foto

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Dal Santo Sepolcro a Nazareth

09/04/2024

Oggi dopo la Santa Messa mattutina al Santo Sepolcro, ci siamo recati alla Cappella dei Franchi e visitato il tunnel delle fondamenta sotto il muro del pianto.

All'esterno si trovano le rovine del recinto del tempio erodiano... la scritta che evidenzio in una foto incisa su una pietra, indica il "pinnacolo del Tempio" da dove si suonava lo shofar per chiamare alla preghiera e luogo di una delle tentazioni di Gesù dopo il battesimo al Giordano: « Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». »   ( Matteo 4,5-6 )

In serata ci siamo diretti a nord in Galilea verso Nazareth...

per voi alcune foto

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Ritorno in Terra Santa

08/04/2024

Siamo tornati in Terra Santa! Ieri assieme ad un gruppo di confratelli incaricati per la missione di Terra Santa e tre collaboratrici, abbiamo raggiunto Gerusalemme. E' un periodo molto complicato ma si è voluto essere presenti, vedere con i nostri occhi la situazione, cercare di portare un sostegno ai cristiani presenti e, presso la tomba vuota del Risorto, pregare per la pace in Terra Santa e nel mondo intero.

In questi giorni abbiamo visitato la scuola presso il Convento di San Salvatore con la piscina e un teatro di prossima inaugurazione, raggiunto luoghi simbolo della cristianità e altri del periodo romano al tempo di Gesù. Dal Convento di San Salvatore sede della Custodia di Terra Santa, ci siamo

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Polonia: da Suor Faustina e rientro

02/04/2024

Si conclude oggi il nostro bel pellegrinaggio in Polonia. L'ultima tappa è il Santuario della Divina Misericordia a Cracovia-Łagiewniki.

E' uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti a Cracovia, legato al culto di Santa Suor Faustina Elena Kowalska (1905-1938) che nel convento della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Łagiewniki visse i cinque anni più importanti per quanto riguarda la sua vita spirituale e le sue rivelazioni mistiche, e dove riposano le sue spoglie mortali.

Il Santuario conserva anche il famoso quadro, opera di Suor Faustina, che rappresenta il Gesù Misericordioso. Secondo quanto testimoniato dalla santa, i raggi simboleggiano i Santi Sacramenti e la Chiesa nata dal fianco squarciato di Cristo (il rosso allude al sangue, il chiarore all’acqua). Essi alludono al contempo ai doni dello Spirito Santo, il cui simbolo biblico è l’acqua.

Suor Faustina è stata canonizzata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II. Durante il pontificato del Papa polacco il culto della Divina Misericordia si è diffuso in tutto il mondo.

Alcune foto per concludere! Pace e bene a tutti!

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Approfondimenti

19 luglio 2020


Di tanti costruzioni a somiglianza dell'edicola di Gerusalemme che sono sparse per il mondo, raccontiamo oggi di quella che era presente a Villanova di Camposampiero di cui a ricordo è rimasta “l’antica Sagra del Santo Sepolcro”, che si tiene a fine agosto - inizio settembre… qualche mostra, o qualche immagine d'epoca, potrà far rivivere la storia di questo edificio che venne demolito nel 1957 a seguito della costruzione della nuova chiesa.

Vogliamo comunque aprire una parentesi al riguardo, così visitando il paese (magari durante la sagra!) potremo far tappa alla chiesa di San Prosdocimo oltre Brenta e alla chiesa di Murelle e far memoria di dove era situato l’edificio del Santo Sepolcro.

Un po’ di storia: Villanova trova le sue origini all'inizio del medioevo, quando cominciarono a formarsi dei piccoli insediamenti rurali raccolti attorno alle chiese più importanti, le pievi. La stessa pieve di San Prosdocimo potrebbe essere precedente all'epoca longobarda. Il paese è citato per la prima volta nel 1109, quando Matilde di Canossa restituì al vescovo di Ferrara Landolfo delle proprietà situate nel Padovano.

"Ma è con la famiglia Ruzzini che inizia la nostra storia… Il più importante della famiglia è stato senza dubbio Marco Ruzzini di Domenico, il cui figlio Carlo divenne doge nel 1732, all’età di 79 anni, coprendo la carica fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1736. Marco Ruzzini era stato eletto procuratore di San Marco “de supra”, la carica vitalizia della Repubblica Veneta più prestigiosa dopo quella del doge. La famiglia Ruzzini apparteneva al patriziato veneto da vecchia data (prima col cognome Reggini, in un atto dell’anno 982 e poi Ruzzini nel 1198). Come classe interna, poi, apparteneva alla terza categoria, cioè a quella delle famiglie venute da Costantinopoli dopo la quinta crociata del 1229.

Il Ruzzini che conosceremo meglio è Girolamo Ruzzini di Francesco che edificò “Il sacello del Santo Sepolcro di Nostro Signore”. Girolamo possedeva circa 43 campi a Villanova e 38 a Murelle. L'appezzamento più esteso era costituito dalla particella della Pieve di San Prosdocimo, comprendente l’attuale piazza, l’area antistante la chiesa e la canonica attuale e l’area a nord della chiesa dove sorgeva il suo palazzo oltre alla chiesa e l’oratorio del Santo Sepolcro.

Se il citato procuratore di Venezia Marco Ruzzini legò la sua storia a Villanova per Villa Ruzzini che ora è la sede municipale, Girolamo, invece, creò legami con accenti più religiosi. I Ruzzini erano amici di famiglia dei Barbarigo e i Ruzzini di Villanova lo erano in particolare di San Gregorio Barbarigo, cardinale e vescovo di Padova dal 1664 al 1679. Girolamo era stato ambasciatore di Venezia nell'oriente e, da buon cristiano, aveva visitato i luoghi santi. Tornato, volle costruire a Villanova un oratorio intitolato al “Santo Sepolcro di Nostro Signore”. Prese, perciò, accordi con il vescovo e con l’arciprete per avere in concessione un pezzetto di terreno adiacente al cimitero per poterlo costruire. Era il 1678.

Il 13 giugno 1680 il vescovo cominciò la seconda visita pastorale al vicariato di Villanova, alloggiando, come di consueto, presso la villa di Marco Ruzzini. Nei verbali allegati agli atti della visita risulta che mercoledì 19 giugno, dopo aver visitato la chiesa della SS.ma Trinità di Codiverno, il Barbarigo eseguì il sopralluogo sul posto dove doveva sorgere l’oratorio: «Ritrovandosi noi in Visita Pastorale nella Vicaria di Villanova, ed havendo visitato il sito ove il Nobil'Homo Nobile Girolamo Ruzzini Patrizio Veneto intende fabricare un Oratorio publico, sive chiesola, sotto il titolo del Santo Sepolcro di Nostro Signore…» e prosegue dicendo che il Barbarigo trovò il luogo adatto allo scopo perché non recava pregiudizio alla chiesa parrocchiale, era adiacente al cimitero, vicino alla strada e al fosso. Concedeva, perciò, a Girolamo Ruzzini l’autorizzazione a far costruire l’oratorio riservandosi la facoltà di visitarlo nuovamente e benedire e «… nel medesimo poner la prima pietra fondamentale…»

Girolamo Ruzzini non perse tempo e diede inizio immediatamente alla costruzione ed il 22 giugno 1680 si procedette alla posa della prima pietra. Girolamo Ruzzini morì nel 1684. Due anni dopo venne redatto il “Catasticho” e nella particella della Pieve di San Prosdocimo, l’oratorio del Santo Sepolcro appare chiaramente, a sud della chiesa. Della consacrazione e dell’inaugurazione dell’oratorio del Santo Sepolcro, avvenute nello stesso 1680, resta una lapide che stava sopra la porta di ingresso e che ora è conservata nella chiesa. E resta la sagra… Le “sagre” sono feste solenni per commemorare il santo patrono o la fondazione e consacrazione di una chiesa o di un altare o di una immagine sacra; durante le sagre, accanto alle manifestazioni religiose, hanno generalmente luogo la fiera, il mercato e vari festeggiamenti. Come detto, la posa della prima pietra era avvenuta con grande solennità e con grande festa, ricordata e celebrata, in seguito, ogni anno, la prima domenica di settembre, come “Festa del Santo Sepolcro”.

Le campane suonavano a festa tutti i giorni della settimana precedente la festività  ma non con il suono normale bensì “a campanon”: i campanari, cioè, andavano a suonare le campane su sulla cella campanaria, dove c’erano i telai e con delle cordicelle agganciate ai batacchi li tiravano suonando a ritmo, tirando a turno ciascun batacchio… Ne risultava una melodia dolce e allegra. Questo era “fare campanon” ed era bello sentirlo perché preannunciava la sagra. Giungevano ogni anno, poi, gli zingari con i loro carrozzoni e si mettevano dietro la chiesa. Alla domenica la seconda messa, quella “del fanciullo”, veniva celebrata dentro al Sepolcro, con le finestrelle aperte e la gente fuori, all'aperto. Dalla chiesa si portavan fuori le sedie, si sedeva e si ascoltava la messa dal piazzale tra il sepolcro, il campanile e la chiesa.

Il 14 ottobre 1956 fu inaugurata la chiesa nuova. L’oratorio del Santo Sepolcro, minuscola costruzione sovrastata dalla mole imponente della chiesa nuova, sarà demolito intorno alla metà di novembre del 1957 per liberare il sagrato e far posto alla grande folla attesa per la chiusura solenne del Congresso Eucaristico Vicariale."

(fonte per testo ed immagini: "Guida storico-artistica di Villanova di Camposampiero"  - ed. 2013)

Dalle fotografie possiamo cogliere alcune caratteristiche che emergono chiare: la costruzione rassomigliava molto all'edicola posta in Gerusalemme, nella Basilica Resurrectionis: questa misura infatti 8,30 m. di lunghezza e 5,90 m. di larghezza e altrettanti di altezza. Per l'oratorio di Villanova si possono riscontrare le misure a vista, non avendo dati precisi. Qui la facciata era contraddistinta dal frontone che sovrastava la porta di entrata e le due finestre; inoltre la parte anteriore, corrispondere alla cappella dell'Angelo di Gerusalemme (che misura m. 3,40 x 3,90), era più allungata, certamente per dar posto all'altare e ai fedeli.
Nella parte posteriore esterna erano richiamati gli ornamenti ad arco sorretti da pilastrini, il tutto sormontato da una cupoletta sopra un tetto rifinito a coppi. Piace infine immaginare che al suo interno fosse stato ricreato anche il luogo della deposizione di Gesù, magari con la stessa piccola porta alta 1,33 m.

Non resta che aspettare la prossima sagra, sperando che ci sia una mostra fotografica che racconti di più di questo edificio andato perduto.

 

 

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