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Villa Verucchio: Festa della Beata Vergine delle Grazie

12 maggio 2024


Nel giorno della Solennità dell'Ascensione del Signore, in questo mese mariano, a Villa Verucchio festeggiamo la Beata Vergine delle Grazie. Questa venerazione nel convento di Santa Croce risale al 1520, quando ancora era chiamata Beata Vergine Immacolata. In seguito ad alcuni miracoli meritò il titolo di Madonna delle Grazie e festeggiata fin dal 1860 il giorno dell'Ascensione a ricordo del prodigio della liberazione delle campagne da una infestazione di insetti...

Come tradizione anche quest'anno la festa è stata preceduta da una settimana itinerante di preparazione e di preghiera con la recita del santo rosario, seguita da una catechesi mariana tenuta quest'anno da padre Elio Gilioli. Le varie giornate hanno avuto la bella partecipazione di circa 50 persone. Queste iniziative di preghiera itinerante

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4 ottobre: San Francesco Patrono d’Italia

 

Il 4 ottobre si festeggia San Francesco d'Assisi, fondatore dell'ordine dei Frati Minori.

Proclamato, insieme con Santa Caterina da Siena, patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII.

Con tanti auguri a tutti i Francesco e Francesca, la sera del 3 ottobre si celebra il Transito di SAN FRANCESCO.

Francesco nacque ad Assisi nel 1182, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa....

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A Palermo per l'incontro dei Commissari di T.S.

05/09/2024


Prosegue il convegno dei Commissari di lingua italiana. Quest'anno siamo in Sicilia per l'incontro dei Commissari di Terra Santa, più precisamente a Palermo, città ricca di fascino e con un grande patrimonio culturale, con una nomea non certo prestigiosa, ma le sue origini fenicie e le successive dominazioni romane, arabe, normanne e sveve, ne esaltano un passato glorioso ovunque si guardi. 

Ogni tanto serve fermare il cammino e ritrovarsi assieme per ricaricarsi, imparare cose nuove e pregare assieme per la Terra Santa, uniti a tutti gli Amici che amano la Terra di Gesù. Questi primi giorni sono stati dedicati a toccare alcuni luoghi legati alla mafia, testimoni di ciò che essa produce: il luogo a memoria della strage di Capaci ma anche luoghi di resilienza, quelli di Peppino Impastato e di padre Puglisi.

Alcune chicche monumentali, come la Cattedrale e la Cappella Palatina... condivido alcuni momenti!

pace e bene
p. Adriano

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Card. Pizzaballa: la Terra Santa al Meeting di Rimini

20 agosto 2024

Al 45 Meeting C.L. di Rimini, intervento inaugurale con tema "Una presenza per la pace" e al centro la Terra Santa e l'intervista con il Patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa. Proponiamo alcuni contenuti dell'intervento e a seguire alcune riflessioni rilasciate ai Media Vaticani.

Il Cardinale è stato molto schietto, come esige il momento: concretezza. Ha ricostruito i suoi 35 anni di vita in Terra Santa e la crescita nel dialogo interreligioso. "Siamo in un momento decisivo, dirimente" - afferma il Cardinale - "La guerra finirà, spero che con i negoziati si risolva qualcosa anche se ho i miei dubbi, ma è l'ultimo treno". E prosegue: "Il  linguaggio di rifiuto l'uno dell'altro è diventato materia quotidiana che si respira nei media ed è qualcosa di veramente drammatico.." Sarà necessario l'impegno di tutti per ricostruire il futuro.

"Nessuno è in attesa che la comunità cristiana faccia qualcosa e risolva i problemi" - ha detto il Cardinale - "Politicamente siamo più o meno irrilevanti, se lo posso dire: questo forse farà arrabbiare qualcuno, ma è così. La prima cosa è stare lì, esserci! Non cadere della tentazione di volere per forza avere un ruolo

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il Perdono d'Assisi al Convento della Santa Croce

2 agosto 2024

Riproponiamo, in occasione del Perdono di Assisi , un approfondimento sulla storia e sul senso del Perdono d’Assisi riscoprendo anche il luogo dove tutto avvenne: la Porziuncola.

Al termine alcune foto della Festa presso il Convento della Santa Croce a Villaverrucchio!

pace e bene!
p. Adriano

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Approfondimenti

19 luglio 2020


Di tanti costruzioni a somiglianza dell'edicola di Gerusalemme che sono sparse per il mondo, raccontiamo oggi di quella che era presente a Villanova di Camposampiero di cui a ricordo è rimasta “l’antica Sagra del Santo Sepolcro”, che si tiene a fine agosto - inizio settembre… qualche mostra, o qualche immagine d'epoca, potrà far rivivere la storia di questo edificio che venne demolito nel 1957 a seguito della costruzione della nuova chiesa.

Vogliamo comunque aprire una parentesi al riguardo, così visitando il paese (magari durante la sagra!) potremo far tappa alla chiesa di San Prosdocimo oltre Brenta e alla chiesa di Murelle e far memoria di dove era situato l’edificio del Santo Sepolcro.

Un po’ di storia: Villanova trova le sue origini all'inizio del medioevo, quando cominciarono a formarsi dei piccoli insediamenti rurali raccolti attorno alle chiese più importanti, le pievi. La stessa pieve di San Prosdocimo potrebbe essere precedente all'epoca longobarda. Il paese è citato per la prima volta nel 1109, quando Matilde di Canossa restituì al vescovo di Ferrara Landolfo delle proprietà situate nel Padovano.

"Ma è con la famiglia Ruzzini che inizia la nostra storia… Il più importante della famiglia è stato senza dubbio Marco Ruzzini di Domenico, il cui figlio Carlo divenne doge nel 1732, all’età di 79 anni, coprendo la carica fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1736. Marco Ruzzini era stato eletto procuratore di San Marco “de supra”, la carica vitalizia della Repubblica Veneta più prestigiosa dopo quella del doge. La famiglia Ruzzini apparteneva al patriziato veneto da vecchia data (prima col cognome Reggini, in un atto dell’anno 982 e poi Ruzzini nel 1198). Come classe interna, poi, apparteneva alla terza categoria, cioè a quella delle famiglie venute da Costantinopoli dopo la quinta crociata del 1229.

Il Ruzzini che conosceremo meglio è Girolamo Ruzzini di Francesco che edificò “Il sacello del Santo Sepolcro di Nostro Signore”. Girolamo possedeva circa 43 campi a Villanova e 38 a Murelle. L'appezzamento più esteso era costituito dalla particella della Pieve di San Prosdocimo, comprendente l’attuale piazza, l’area antistante la chiesa e la canonica attuale e l’area a nord della chiesa dove sorgeva il suo palazzo oltre alla chiesa e l’oratorio del Santo Sepolcro.

Se il citato procuratore di Venezia Marco Ruzzini legò la sua storia a Villanova per Villa Ruzzini che ora è la sede municipale, Girolamo, invece, creò legami con accenti più religiosi. I Ruzzini erano amici di famiglia dei Barbarigo e i Ruzzini di Villanova lo erano in particolare di San Gregorio Barbarigo, cardinale e vescovo di Padova dal 1664 al 1679. Girolamo era stato ambasciatore di Venezia nell'oriente e, da buon cristiano, aveva visitato i luoghi santi. Tornato, volle costruire a Villanova un oratorio intitolato al “Santo Sepolcro di Nostro Signore”. Prese, perciò, accordi con il vescovo e con l’arciprete per avere in concessione un pezzetto di terreno adiacente al cimitero per poterlo costruire. Era il 1678.

Il 13 giugno 1680 il vescovo cominciò la seconda visita pastorale al vicariato di Villanova, alloggiando, come di consueto, presso la villa di Marco Ruzzini. Nei verbali allegati agli atti della visita risulta che mercoledì 19 giugno, dopo aver visitato la chiesa della SS.ma Trinità di Codiverno, il Barbarigo eseguì il sopralluogo sul posto dove doveva sorgere l’oratorio: «Ritrovandosi noi in Visita Pastorale nella Vicaria di Villanova, ed havendo visitato il sito ove il Nobil'Homo Nobile Girolamo Ruzzini Patrizio Veneto intende fabricare un Oratorio publico, sive chiesola, sotto il titolo del Santo Sepolcro di Nostro Signore…» e prosegue dicendo che il Barbarigo trovò il luogo adatto allo scopo perché non recava pregiudizio alla chiesa parrocchiale, era adiacente al cimitero, vicino alla strada e al fosso. Concedeva, perciò, a Girolamo Ruzzini l’autorizzazione a far costruire l’oratorio riservandosi la facoltà di visitarlo nuovamente e benedire e «… nel medesimo poner la prima pietra fondamentale…»

Girolamo Ruzzini non perse tempo e diede inizio immediatamente alla costruzione ed il 22 giugno 1680 si procedette alla posa della prima pietra. Girolamo Ruzzini morì nel 1684. Due anni dopo venne redatto il “Catasticho” e nella particella della Pieve di San Prosdocimo, l’oratorio del Santo Sepolcro appare chiaramente, a sud della chiesa. Della consacrazione e dell’inaugurazione dell’oratorio del Santo Sepolcro, avvenute nello stesso 1680, resta una lapide che stava sopra la porta di ingresso e che ora è conservata nella chiesa. E resta la sagra… Le “sagre” sono feste solenni per commemorare il santo patrono o la fondazione e consacrazione di una chiesa o di un altare o di una immagine sacra; durante le sagre, accanto alle manifestazioni religiose, hanno generalmente luogo la fiera, il mercato e vari festeggiamenti. Come detto, la posa della prima pietra era avvenuta con grande solennità e con grande festa, ricordata e celebrata, in seguito, ogni anno, la prima domenica di settembre, come “Festa del Santo Sepolcro”.

Le campane suonavano a festa tutti i giorni della settimana precedente la festività  ma non con il suono normale bensì “a campanon”: i campanari, cioè, andavano a suonare le campane su sulla cella campanaria, dove c’erano i telai e con delle cordicelle agganciate ai batacchi li tiravano suonando a ritmo, tirando a turno ciascun batacchio… Ne risultava una melodia dolce e allegra. Questo era “fare campanon” ed era bello sentirlo perché preannunciava la sagra. Giungevano ogni anno, poi, gli zingari con i loro carrozzoni e si mettevano dietro la chiesa. Alla domenica la seconda messa, quella “del fanciullo”, veniva celebrata dentro al Sepolcro, con le finestrelle aperte e la gente fuori, all'aperto. Dalla chiesa si portavan fuori le sedie, si sedeva e si ascoltava la messa dal piazzale tra il sepolcro, il campanile e la chiesa.

Il 14 ottobre 1956 fu inaugurata la chiesa nuova. L’oratorio del Santo Sepolcro, minuscola costruzione sovrastata dalla mole imponente della chiesa nuova, sarà demolito intorno alla metà di novembre del 1957 per liberare il sagrato e far posto alla grande folla attesa per la chiusura solenne del Congresso Eucaristico Vicariale."

(fonte per testo ed immagini: "Guida storico-artistica di Villanova di Camposampiero"  - ed. 2013)

Dalle fotografie possiamo cogliere alcune caratteristiche che emergono chiare: la costruzione rassomigliava molto all'edicola posta in Gerusalemme, nella Basilica Resurrectionis: questa misura infatti 8,30 m. di lunghezza e 5,90 m. di larghezza e altrettanti di altezza. Per l'oratorio di Villanova si possono riscontrare le misure a vista, non avendo dati precisi. Qui la facciata era contraddistinta dal frontone che sovrastava la porta di entrata e le due finestre; inoltre la parte anteriore, corrispondere alla cappella dell'Angelo di Gerusalemme (che misura m. 3,40 x 3,90), era più allungata, certamente per dar posto all'altare e ai fedeli.
Nella parte posteriore esterna erano richiamati gli ornamenti ad arco sorretti da pilastrini, il tutto sormontato da una cupoletta sopra un tetto rifinito a coppi. Piace infine immaginare che al suo interno fosse stato ricreato anche il luogo della deposizione di Gesù, magari con la stessa piccola porta alta 1,33 m.

Non resta che aspettare la prossima sagra, sperando che ci sia una mostra fotografica che racconti di più di questo edificio andato perduto.

 

 

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