Storia del Commissariato

 


 

Da “Il COMMISSARIATO TRIVENETO di TERRRA SANTA
- CENNI STORICI“ (P. Metodio Brlek - Gerusalemme 1993) 

 

 "La Chiesa Cattolica, in ogni tempo, ha dimostrato singolare sollecitudine ed ardente zelo per i Luoghi Santi di Palestina, culla della nostra Religione. Ed i fedeli cristiani a loro volta, con animo profondamente commosso, han sempre guardato a quei monumenti i quali consacrati dalla nascita, dalla vita e dalla morte del Redentore "sono stati issati come vessilli di vittoria del Redentore" (S. Girolamo, Lettera 46 )". Cosi Giovanni XXIII nella lettera "Sacra Palaestinae Loca" (17 Aprile 1960) al Ministro Generale dei Francescani.

A sua volta, Paolo VI, in un contesto consimile sottolinea: " Non senza un disegno provvidenziale, le vicende del secolo XIII portarono in Terra Santa l’Ordine dei Frati Minori. I Figli di San Francesco sono, da allora, rimasti nella terra di Gesù — senza interruzione – per servire la Chiesa locale e per custodire, restaurare, proteggere i Luoghi Santi cristiani; la loro fedeltà al desiderio del Fondatore e al mandato della Santa Sede e stata spesso suggellata da atti di straordinaria virtù e generosità". (Paolo VI, Esortazione Apost. "Nobis in animo" del 25 Marzo 1974).

Ma per potere rimanere in Terra Santa, coi relativi impegni, i Francescani si dovettero rivolgere, e continuano a rivolgersi, a quanti li potevano e possono aiutare, per il semplice fatto che come attesta un documento già del 1377 "tra i musulmani senza le elemosine dei principi cristiani i Frati non potevano vivere e nemmeno era possibile custodire i Luoghi Santi".

Dopo un periodo non breve di iniziative varie per far fronte alle necessità, si giunse alla formale istituzione dei Commissariati di Terra Santa, denominazione — questa — venuta in uso comune piuttosto tardi. Lo scopo principale di detti Commissariati e stato, e continua ad essere, quello di raccogliere ecc. elemosine dei fedeli del mondo cattolico per il fine su accennato.

ll primo di questi Commissariati è quello Veneto che, giustamente, ravvisa le proprie lontane origini negli anni 1392-1393. Nel 1392, infatti, P. Gerardo Calveti, Custode di Terra Santa, nominava il nobile veneziano Ruggero Contarini suo agente e procuratore a Venezia degli interessi dei Luoghi Santi: nomina che nel marzo 1393 venne resa ufficiale a Venezia con apposito strumento notarile.

Si sa che Ruggero Contarini tenne l’incarico ricevuto almeno fino al 22 maggio 1415, data in cui lo trasmise – con atto testamentario – al  nipote Carlo Contarini. Non si sa se, detto Carlo, avesse accettato effettivamente il mandato in questione e, in caso, fino a quando avesse svolto l’attività inerente.

Cosi pure, a tutt’oggi, non si riesce a sapere quando a Venezia, al posto dei secolari, incominciassero dei religiosi, francescani s’intende, a occuparsi in modo diretto e sistematico delle cose spettanti i Luoghi Santi.

E certo che questa attività, col passare degli anni, si andò evolvendo con un processo lento e in un primo tempo nemmeno lineare.

Un nuovo dato ben sicuro e chiaro, riguardante Venezia, è la disposizione del Capitolo Generale dell’Ordine, tenuto nel 1523, con la quale viene stabilito che i Frati in partenza per la Terra Santa, o di ritorno dalla medesima, dovessero presentarsi ecc. al "Commissario Gerosolimitano residente a Venezia. " Dal contesto risulta che detto "Commissario Gerosolimitano" esistesse già da tempo a Venezia.

Ma è col secolo XVI che il Commissariato Veneto di Terra Santa si va precisando sempre meglio nella sua configurazione giuridico-religiosa e nelle sue attività, come lo dimostra la corrispettiva documentazione che da allora in poi si presenta sempre meno occasionale.

Un chiaro indice dell’importanza del Commissariato Veneto di Terra Santa lungo i secoli XVI e XVII si trova, ad es., nella legislazione francescana dell’epoca. Inoltre, proprio in quel periodo, la sua notorietà si diffonde anche al di fuori dell’Italia, per il fatto – tra l’altro – che sapeva rendersi utile con opportune e fidate informazioni e prestazioni a chi andava in Terra Santa. Sono gli stessi pellegrini del tempo, fiamminghi, olandesi, polacchi ecc., che ne parlano nelle loro relazioni di viaggio.

Naturalmente, non sono mancate difficoltà: una di queste proveniva, quasi sistematicamente, da certe ingerenze del govemo della Serenissima. È noto, infatti, che nel ’600 e ’700 il cosiddetto giurisdizionalismo veneziano si faceva sentire, e non poco, in tutti i settori ecclesiastici e religiosi. Ciò nonostante, i Padri Commissari dell’epoca, in linea di massima, hanno saputo destreggiarsi in modo tale da poter assolvere il proprio compito con dignità e generosità, come lo può confermare la documentazione contemporanea. Un significativo riconoscimento in proposito, con valore quasi emblematico, si trova in una relazione inviata nel 1775 da Gerusalemme alla S. Sede, nella quale si legge che "il più puntuale a mandare esattamente quello che viene richiesto e il Commissariato di Venezia".

E già che sono stati fatti degli accenni ai Padri Commissari di quei secoli, è bene aggiungere che almeno cinque di loro, prima di ricoprire questo ufficio, sono stati Custodi di Terra Santa, il che ha contribuito a dare prestigio al Commissariato Veneto.

Sebbene non faccia parte di questo gruppo, merita un ricordo esplicito P. Carlo Lodoli (Commissario dal 1757 al 1761). A lui si deve la risistemazione architettonica della sede del Commissariato che allora si trovava nel Convento di S. Francesco della Vigna in Venezia. Di per sé, P. Lodoli è più noto come distinta personalità del mondo culturale veneziano del ’700. Alessandro Longhi gli fece un ritratto che si trova esposto nella Galleria dell’Accademia delle Belle Arti a Venezia.

La caduta della Repubblica di Venezia (a. 1797) e, più ancora, le soppressioni Napoleoniche degli Istituti religiosi e la seguente pluridecennale dominazione austriaca sul Veneto hanno causato un inesorabile arresto di quasi ogni attività del Commissariato Veneto di Terra Santa, tanto che a momenti è sembrato che dovesse scomparire del tutto.

Venne salvato dal P. Antonio Bravin che mantenne l’ufficio di Commissario di Terra Santa a Venezia per ininterrotti 50 anni (1806-1856), così da poterlo trasmettere al suo successore in. formula di continuità di vita.

La nomina del nuovo Commissario, nella persona di P. Filippo M. Castellani, avvenne in un tempo nel quale la situazione politico-religiosa si stava evolvendo in meglio; di questa congiuntura ne approfitto subito detto P. Filippo, specialmente col cercare di far ripristinare la colletta per la Terra Santa nel Veneto, andata in disuso dopo tanti anni di scompiglio causato dalle sopra accennate incresciose situazioni politiche. Si rivolse in primo luogo, come di dovere, al Patriarca di Venezia, il quale - a sua volta - si fece patrocinatore della richiesta nel Sinodo dei Vescovi Veneti tenuto nel 1858: richiesta che venne accolta in modo favorevole dai Vescovi come, tra l’altro, venne dimostrato in seguito dai risultati concreti che non tardarono a farsi notare.

Da quegli armi in poi, pur tenendo conto delle inevitabili mutazioni di tempi e delle situazioni, l’attività del Commissariato Veneto di Terra Santa non ha conosciuto vere soste o calo sensibile nello svolgimento dei suoi impegni.

L’ultimo centinaio di anni é stato contrassegnato, per cosi dire, dalle personalità di due Padri Commissari, sui quali vale la pena di soffermarsi un poco. Il primo dei due, P. Cipriano da Treviso, fu Commissario dal 1871 al 1883. Religioso di non comune capacità intellettuale, ricco per di più di iniziative che sapeva anche concretizzare, diede al Commissariato un vigoroso impulso di ampio respiro che si protrasse a lungo dopo la sua dipartita. I sei anni trascorsi a Gerusalemme, prima di ricevere l’incarico in questione, sono serviti molto a P. Cipriano per dedicarsi con generosità e larghezza di vedute nell’ufficio assegnatogli. Non si accontentò di adempire bene quello che di norma gli veniva richiesto, ma per divulgare maggiormente la conoscenza della Terra Santa si mise a fare anche il pubblicista e a curare la riedizione, con apporti personali, di opere importanti e stimate sui Luoghi Santi da gran tempo, introvabili nel mercato e neppure facilmente reperibili in biblioteche, per cui i palestinologi moderni gli sono molto grati.

Altra personalità meritevole di speciale ricordo e il P. Giancrisostomo Guzzo. Anche lui si temprò, per cosi dire, con un precedente lungo servizio di Missionario in Egitto e in Palestina. Una volta Commissario di Terra Santa (1938-1953) si diede tutto e con grande entusiasmo a divulgare il messaggio dei Luoghi Santi, mettendo a profitto le sue qualità di apprezzato predicatore, di conferenziere e di scrittore. Non ultima sua prerogativa e stata quella di aver suscitato e animato non poche vocazioni missionarie per la Terra Santa.

Venendo ai decenni più vicini a noi, ci si trova di fronte a cronaca vissuta, che la si può sintetizzare in alcune constatazioni: continua sempre con impegno l’attività, costituzionalmente propria di ogni Commissariato di Terra Santa, vale a dire la raccolta ecc. di offerte per i Luoghi Santi. Inoltre, si è andata sviluppando sempre di più l’organizzazione dei Pellegrinaggi in Terra Santa, in quanto ottimo mezzo per una migliore conoscenza del Vangelo tramite – appunto – la  visita dei luoghi santificati dalla nascita, vita, morte e Risurrezione di Cristo Gesù nostro Redentore; visita che, a sua volta, può far conoscere più direttamente anche quanto i Luoghi Santi e i loro custodi ecc. abbisognano dell’aiuto dei fedeli cattolici.

Per vari anni il Commissariato Veneto di Terra Santa ha promosso, per iniziativa e animazione del P. Aldo Tonini, titolare del Commissariato dal 1986 al 2013, il "Movimento degli Amici di Terra Santa" che raggruppa principalmente gli ex—pellegrini di Terra Santa per favorire in loro un più duraturo e operante ricordo del messaggio dei Luoghi Santi visitati.

Dal 2013 il ruolo di Commissario di Terra Santa per le Tre Venezie è stato ricoperto da p. Adriano Contran, ruolo rivestito fino al primo Congresso Capitolare di settembre 2016 che ha istituito la neo provincia di Sant’Antonio dei frati minori, del nord Italia. 
In questo consesso nasce  il Commissariato di Terra Santa per il Nord Italia presso il Convento S. Angelo, Piazza S. Angelo 2, a Milano.  Il nuovo p. Commissario eletto dal Congresso Capitolare è P. Francesco Ielpo che erediterà le attività di cinque Commissariati: Triveneto – Lombardia – Piemonte – Genova – Bologna. P. Adriano ne è stato il suo Vice presso il Convento S. Antonio in Via Padre Gelain 1, a Marghera fino a luglio 2019.