Il Vangelo nei luoghi di Gesù - A Gerusalemme

 

 

 

GERUSALEMME (fondazione del dio Shalem)

L'importanza di Gerusalemme è essenzialmente legata agli eventi religiosi che vi sono avvenuti e agli uomini che li hanno vissuti. I primi insediamenti sull'Ofel risalgono al III millennio a.C. Ai Cananei successero i Gebusei, clan amorreo che dominò fino al 1000 a.C. circa.

Alcune date storiche della città:

* ...: Melchisedk, re di Salem (v. Gn 14, 18-20)
* 1000 circa: David s'impadronisce di Sion e vi trasferisce l'arca (v. 2 S 5, 6-12 e 6, 12-23);
* 960 circa: Salomone costruisce il suo palazzo e il Tempio (v. 1 Re 6,7);
* 598 e 587: la città è presa dai Caldei ed i suoi abitanti vengono deportati (v. 2 Re 24,10-16 e 25, 1-21).

* 538: primo ritorno dei deportati (v. Esd 2, 1-2);
* 515: termina l'edificazione del nuovo Tempio (v. Esd 6, 14-18);
* 170: Antioco IV edifica al fortezza Acra a ovest del Tempio (v. 1 Mac 1, 29-35). Diverrà il palazzo degli Asmonei;
* 142: Simone Maccabeo s'impadronisce dell'Acra (v. 1 Mac 13, 29-52).

* 63: Pompeo s'impadronisce della città e smantella le mura;
* 37: Erode il Grande occupa Gerusalemme e costruisce la fortezza Antonia e il Palazzo reale;
* 20 a.C.-63 d.C.: ricostruzione del Tempio da parte di Erode;
* 7-6 a.C. circa: nascita di Gesù.

* 30: morte di Gesù;
* 49: concilio apostolico di Gerusalemme (v. At 15 - Gal 2, 1-10)
* 70: rivolta dei Giudei contro i Romani. Gerusalemme è presa e distrutta da Tito.

* 335: in epoca bizantina è consacrato, sotto il governo di Costantino, un santuario innalzato a posto della tomba di Cristo e del calvario;
* 458: concilio di Calcedonia. Gerusalemme diviene sede patriarcale;
* 614: la città è presa e incendiata dai Persiani di Cosroe.

* 638: inizio del periodo arabo. La città è presa da parte del califfo Omar;
* 687: la Moschea della Roccia costruita dal sultano Abd el-Malik;
* 1009: Hakim, califfo-dio, distrugge tutti i luoghi santi cristiani.

* 15 luglio 1099: presa di Gerusalemme da parte dei crociati;
* 15 luglio 1149: consacrazione del Santo Sepolcro;
* 20 ottobre 1187: Saladino di impadronisce della città dopo aver sconfitto l'armata dei crociati;
* 15 agosto 1516: Gerusalemme è nelle mani dei Tuchi ottomani. Costruzione delle mura attuali per opera di Solimano il Magnifico.

*  2 novembre 1917: dichiarazione di Balfour in favore del Sionismo (Focolare nazionale giudeo in Palestina);
*  9 dicembre 1917: presa di Gerusalemme da parte dell'armata britannica;
* 15 maggio 1948: proclamazione a Tel Aviv della nascita dello Stato d'Israele;
* 4-6 gennaio 1964: pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa.


 

CENACOLO o MONTE SION 

Mc 14, 17-25 Ultima cena - Gv 13, 2-17 Lavanda dei piedi Cenacolo

Mc 14, 17-25 - Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.
In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».


Gv 13, 2-17 - Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».

Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.

In origine Sion era il nome che portava l'acropoli gebusea occupata da David. Successivamente tale denominazione fu attibuita prima alla collina orientale con il Tempio e poi a tutta Gerusalemme. Con il Cristianesimo il nome Sion sarà riservato alla parte sud della collina fuori le mura occupata dal Cenacolo.

Dopo l'Ascensione, il Sion diventa il centro di riunione della prima comunità cristiana. Sul luogo viene eretta una chiesetta in ricordo della Pentecoste. Verso la metà del IV sec., in periodo bizantino, vi fu costruita una grande chiesa chiamata la Santa Sion, chiesa dove nel VI sec. si fissò definitivamente il ricordo dell'ultima cena, unitamente a quello della Pentecoste e della Dormizione della Vergine.

Nel periodo crociato, sopra le rovine della basilica bizantina distrutta dal sultano Hakim (1009), i crociati eressero una grande chiesa denominata "Mater omnium ecclesiarum", distrutta poi dai Karismini (1244).

Nel 1335 a seguito dell'acquisto del posta da parte di Sancia di Napoli, i Francescani ne prendono possesso e vi costruiscono una chiesa e un convento che diviene la prima sede del Superiore della Custodia di Terra Santa. In seguito a dissensi tra Francescani e Musulmani, il santuario cadde nel 1551 in mano a questi ultimi. Nell'interno del complesso architettonico si conserva un piccolo chiostro dell'antico convento francescano. L'attuale chiesa della Dormizione risale al 1910.

 

 


 

GETSEMANI (pressoio dell'olio) - Monte degli Olivi

Mt 26, 36-46 (v.: Gv 18, 2-12 e Mc 14, 43-52 - Arresto di Gesù) Agonia e preghiera

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia.
Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».

GETSEMANI
Giardino ai piedi del Monte degli Olivi, lungo la valle del Cedron o di Giosafat, i Giudeo-cristiani conservano il ricordo della "grotta del frantoio" dove Gesù era solito ritirarsi quando sostava in Gerusalemme. Verso il III - IV sec. inizia la venerazione della "roccia dell'agonia" su cui fu eretta, nel IV secolo, una basilica a tre navate. Distrutta dai Persiani nel 614, fu in seguito restaurata. All'arrivo dei Crociati, sul posto vi era un modesto oratorio sostituito poi da una nuova chiesa intitolata al Salvatore. L'attuale basilica, terminata nel 1924, è del Barluzzi. Gli scavi hanno riportato alla luce le fondazioni dei precedenti edifici sacri.

Presso la grotta del frantoio si trova la tomba della Madonna, tomba venerata fin dai primi tempi del Cristianesimo dalla comunità giudeo-cristiana di Gerusalemme. Sul posto i bizantini costruirono nel IV sec. una chiesa con cripta. Restaurata dai crociati, fu distrutta da Saladino. Dell'antica costruzione non resta che il primitivo santuario, ipogeo, al quale di accede mediante una grandiosa gradinata opera dei crociati.

ELEONA - Pater Noster
La basilica che portava questo nome era stata costruita da S.Elena nel 326 e sorgeva presso la sommità del Monte degli Olivi. Varie volrte ricostruita, l'ultima volta dai Crociati nel 1150, fu nuovamente distrutta dai musulmani. Nella cripta dell'antica basilica si venera la grotta del Pater, preghiera riprodotta in 62 lingue nel chiostro adiacente.

DOMINUS FLEVIT
Il santuario sorge a metà costa del monte degli Olivi. Gli scavi del 1953-55 hanno portato alla luce resti di una antica necropoli dell'epoca romana e giudeo-cristiana. Alcune tombe risalgono al II millennio. La chiesetta attuale, eretta su resti bizantini, è del Barluzzi.

 


 

LA VIA DOLOROSA

Lc 23, 27-31  (v.: Mt 27, 15-60 - Gv 19, 13-42 - Mc 15, 6-47) Via Crucis

 

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Il percorso attuale inizia presso la Flagellazione (cortile di una scuola musulmana) e dopo aver seguito il tracciato delle mura dell'epoca del Signore, raggiunge al porta di Efraim (attuale ospizio russo) e termina al Santo Sepolcro.

La pia devozione è iniziata nel XIII sec. si è affermata soprattutto nel XV sec.

  


 

GOLGOTA (calvario, cranio)

Gv 19, 17-22.28-30 Crocifissione, morte

Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».  Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.


Piccolo sperone roccioso alto 5m appena fuori le mura della città, destinato, durante l'occupazione romana, alle esecuzioni capitali (crocifissione).

Dopo l'erezione della nuova cinta di mura con Agrippa I (41-44), il Golgota venne incluso nel perimetro della cittò. Nel 135 con la nuova città di Aelia Capitolina, fece parte del foro e vi fu edificata un edicola a Venere Ishtar. Nel complesso architettonico costantiniano sul Golgota, lasciato isolato e scoperto, fu issata una croce simbolica. I crociati inclusero il luogo nel grandioso edificio sacro che racchiudeva tutti i ricordi della passione.

 

 


 

SANTO SEPOLCRO

Mt  27, 59-61 (Deposizione) - Gv 20, 1-18 (Resurrezione) Deposizione e Resurrezione

Mt  27, 59-61 - Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.



Gv 20, 1-18 - Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».

Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.


Il luogo fu venerato fin dai primi tempi del Cristianesimo. Con la costruzione del terzo muro (41-44) venne incluso nella città.

Nel 325, riportando il luogo alla sua configurazione originaria, vi fu innalzato un grandioso complesso architettonico che si estendeva da est a ovest su un centinaio di metri, che comprendeva: l'Anastasi, una grande rotonda con cupola al di sopra del sepolcro; davanti un largo atrio a portico che racchiudeva il Calvario; una basilica a cinque navate (il Martirio) di cui la cappella dell'invenzione della croce costituiva la cripta; infine un secondo atrio con l'entrata nel Cardo Maximus. Fu distrutto quasi completamente nel 1009 dal califfo Hakim.

Dopo i resturi dell'Anastasi sotto l'imperatore Costantino Monomaco (1048). il 15 luglio 1149 veniva inaugurata la basilica romanica costruita dai crociati, che attraverso le vicissitudini di otto secoli, è giunta fino a noi.

    


 

EMMAUS EL-QUBEIBEH (piccola cupola)

Lc 24, 13-16.25-34 - I due discepoli di Emmaus Manifestazione di Gesù

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus,
e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 

L'antico villaggio di Emmaus è posto a 12 km a nord-ovest di Gerusalemme. Sorto in epoca ellenistica (III sec a.C.) continuò ad essere abitato nel corso degli anni, dal periodo romano fino a quello crociato. 

Il nome el-Qubeibeh (piccola cupola) dato all'attuale villaggio, spostato molto più a est di quello antico, è di orgine araba posteriore ai crociati. La basilica del 1901 è stata eretta sui resti della chiesa crociata.

 

 


 

 

ASCENSIONE 

At 1, 6-11 Santuario dell'Ascensione

Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Il Santuario di trova sulla sommità del monte degli Ulivi, monte considerato sacro e attraversato con frequenza da Gesù.

Il primo edificio sacro fu eretto verso il 378 dalla ricca matrona Pomenia: conosciuto con il nome di Imbomon, era costituito da un monumento a forma di rotonda con duplice portico coperto. Al centro era racchiusa la roccia sacra. Rinnovato dai crociati in forma ottagonale, fu inserito in una fortezza protezione. L'edicola attuale fu trasformata in moschea da Saladino.