Il Vangelo nei luoghi di Gesù - Religioni monoteiste

 

LE RELIGIONI MONOTEISTE di TERRA SANTA

(fonte "In Terra Santa con la Bibbia" - ed. Custodia Terra Santa)

 

Da oltre un millennio la Terra Santa costituisce un luogo di incontro e di convivenza dei credenti appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste: Giudaismo, Cristianesimo e Islamismo.

La ricchezza spirituale, teologica, filosofica, letteraria, artistica e socio-politica di queste religioni presenta un patrimonio molteplice, vario e profondo, difficile da sintetizzare in poche righe. Di seguito si elencano alcuni aspetti generali e alcune festività proprie.

 

  • GIUDAISMO: inteso nella sua accezione spirituale, è costituito dalla religione della Bibbia come viene praticata da dopo la distruzione del Tempio (70 d.C.) in conformità della codificazione datale dai Rabbini nella Mishna e nel Talmud tra il I e V secolo.
    Al riguardo della vita religiosa l'Ebreo praticante si distingue per una minuziosa osservanza dei comandamenti e delle mizvot che regolano ogni manifestazione della vita, dalla circoncisione, segno di appartenenza al popolo eletto, ai dettami relativi all'alimentazione (cibi kasher), alla santificazione dello Shabbat (Sabato), giorno festivo imposto dal Decaologo che comincia al calar del sole del venerdì.

    Il calendario liturgico inizia con il mese di Nisan secondo le prescrizioni dell'Esodo (12,2). Le principali feste sono:

    • Capodanno (Rosh-ha-Shanà): si celebra il primo giorno del mese di Tishri (sett.-ott.), primo mese dell'anno civile;
    • Espiazione (Yôm Kippûr): si celebra il 10 di Tishri, solennità fatta risalire fino ai tempi di Mosè, caraterizzata da un rigoroso digiuno e assoluto riposo. Nelle sinagoghe le preghiere della vigilia si concludono con la confessione dei propri peccati e la festa termina nella gioia del perdono ricevuto e dell'alleanza che Dio ha rinnovato con il suo popolo;
    • Tabernacoli (Sukkôt): si celebra dal 15 al 22 di Tishri. In origine era la festa del ringraziamento per il raccolto; in seguito acquistò carattere commemorativo della vita nel deserto;
    • Dedicazione (Hanukkà): si celebra il 25 del mese di Kislew (nov.-dic.), detta anche festa dei lumi o dell'accensione del candelabro ad otto braccia (menorah);
    • Festa delle sorti (Purim): legata alla narrazione del libro di Ester. E' una festa popolare, sociale e profana con manifestazioni in stile carnevalesco;
    • Pasqua e Azzimi (Pesach e Matsot): le due feste si celebrano assieme dal 15 al 21 Nisan (mar.-apr.) e sono legate dal ricordo dell'esodo dall'Egitto, avvenimento che costituisce l'inizio della storia religiosa del popolo di Dio. Massima l'importanza della sua celebrazione: nella Sinagoga dopo il tramonto del 14 Nisan si recitano salmi e inni che ricordano la liberazione d'Egitto; segue nelle case al cena pasquale che si svolge secondo un rituale (Haggadà) sostazialmente identico a quello del tempo di Gesù;
    • Pentecoste (Shavu'ôt o settimane): si celebra nel mese di Siwan (mag.-giu.). Anticamente era molto sentita come festa in quanto conclusiva del periodo pasquale. Successivamente le fu attribuito un significato storico-salvifico legato all'Alleanza del Sinai.

 

  • CRISTIANESIMO: la chiesa di Gerusalemme, originariamente di rito siriaco, fu elevata a patriarcato nel concilio di Calcedonia (451); conobbe la massima affermazione dal IV secolo fino alla metà del VII secolo. Dopo l'invasione mussulmana (638), per motivi soprattutto sociali e fiscali, cominciò da parte dei Cristiani un movimento di accettazione dell'Islamismo. 

    Dopo il breve periodo del regno crociato, durante il quale venne costituito il patriarcato latino di Gerusalemme, il paese ricadde sotto il dominio mussulmano con scomparsa di tutta la gerarchia latina. Verso il XVI secolo per opera dei Francescani, si formarono piccole comunità latine che si espansero vivia fino al XIX secolo.

    Le confessioni cristiane presenti in Terra Santa sono varie:
    • Melkiti o Patriarcato Greco Cattolico: si designa la chiesa di rito bizzantino costituitasi nel 1724 i cui fedeli parlano arabo. Dipende dal patriarcato melkita di Antiochia;
    • Melkiti o Patriarcato Greco Ortodosso: la Chiesa segue il rito bizzantino e le decisiioni del Concilio di Calcedonia (451);
    • Armeni Gregoriani: il patriarcato di Gerusalemme residente presso la Chiesa di San Giacomo nel "quartiere armeno" è stato fondato nel 1311. Assieme ai Latini ed ai Greci ortodossi sono presenti nel Santo Sepolcro e nella Basilica della Natività a Betlemme;
    • Siriani: conosciuti anche col nome di Giacobiti, seguono il rito antiocheno o antico rito siriaco;
    • Copti: sono i cristiani provenienti dall'Egitto; la liturgia si svolge in lingua copta. Stabilitisi in Gerusalemme nel 1219, i monaci sono in possesso d'un monastero presso il Santo Sepolcro;
    • Abissini: cristiani provenienti dall'Etiopia;
    • Maroniti: sono i cattolici del Libano che si riallacciano a San Marone vissuto nel IV secolo e che non si sono mai separati da Roma;
    • Latini: la presenza latina risale ai primi secoli del Cristianesimo; dopo il periodo crociato, la presenza latina è stata assicurata ininterrottamente dai Francescani cui fu affidato dalla Santa Sede sia l'incarico di custodire i diritti cattolici nei Luoghi Santi che la delicata assistenza pastorale, socio-culturale e sanitaria dei fedeli cattolici viventi presso i santuari di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret. Nel 1847 avvenne la restaurazione del Patriarcato latino di Gerusalemme;
    • Protestanti: presenza iniziata nel 1820 tra cui: gli Anglicani: diocesi episcopaliana araba con sede nella cattedrale di San Giorgio a Gerusalemme che svolgono attività di assistenza scolastica; i Luterani: la residenza principale è nella chiesa del Redentore presso il Santo Sepolcro e svolgono attività di assistenza scolastica e ospedaliera.

 

  • ISLAMISMO: dopo la conquista della Terra Santa da parte del Califfo Omar (638), Gerusalemme ed Ebron divennero rispettivamente la terza e la quarta città santa, dopo la Mecca e Medina. I pellegrini mussulmani amano sostare a Gerusalemme in ricordo della visita compiutavi da Maometto. Secondo il Corano, Maometto sarebbe stato portato dall'angelo Gabriele sul posto dove sorgeva il Tempio di Salomone. I Musulmani di Terra Santa discendono in maggioranza dalla popolazione originaria dopo la conquista del 638. Ad eccezione di pochi Sciiti che vivono nel nord della Galilea, i Musulmani di Terra Santa appartengono alla corrente Sunnita.

    Islam significa "sottomissione", "consegna", "offerta" di se stesso a Dio che comporta un "adesione totale alla volontà di Dio", la cui unicità costituisce il domma fondamentale della fede mussulmana. La preghiera può essere fatta ovunque a condizione di osservare delle prescrizioni come abluzioni, l'impiego di un tappeto per determinare lo spazio sacro, l'orientamento verso la Mecca e le prostazioni accompagnate da formule defiinite.
    La religione islamica si riallaccia direttamente ad Abramo in quanto gli Arabi si ritengono discendenti di Ismaele, figlio avuto da Abramo con l'Egiziana Agar. La dottrina dell'Islam rivelata a Maometto dall'angelo Gabriele, è contenuta nel Corano ove le espressioni sono ritenute frutto di un'unica interepretazione autentica data dalle parole e dall'azione del profeta.
    Gli "inviati" di Dio sono Abramo, Mosè, Gesù e Maometto che hanno avuto una sola unica missione: far conoscere agli uomini che Dio è l'Unico. I libri rivelati sono la Torah, il  Vangelo ed il Corano, quest'ultimo ritenuto come la rivelazione definitiva e Maometto costituisce il sigillo ultimo degli inviati.
    La moschea è il luogo di riunione della comunità; il suo elemento principale è il Mihrab, piccola nicchia incavata nella parete centrale che indica l'orientamento verso la Mecca. I tappeti sui pavimenti, il togliersi le scarpe, servono a creare uno spazio sacro interdetto a qualsiasi impurità. Vicino alla nicchia si trova il pulpito (Minbar) per la predicazione. L'Islam non ha sacerdozio. L'imam che presiede la preghiera è un semplice fedele istruito nei riti religiosi come il predicatore è un semplice fedele istruito nella conoscenza del Corano.

    L'umma o comunità islamica, strutturata come teocrazia unitaria, poggia su cinque pilastri:
    • la professione di fede (shahâda) o affermazione dell'unicità di Dio;
    • le cinque preghiere rituali (salât) di ogni giorno;
    • il digiuno diurno nel mese di Ramadan (sawam);
    • il pellegrinaggio alla Mecca (hajj) da compiersi almeno una volta in vita da chi ne ha la possibilità economica;
    • l'elemosina ai poveri e imposta relligiosa (zakât), segno di solidarietà verso i fratelli bisognosi.