Ritrovata l'antica Betsaida?

21 agosto 2022

Ritrovata la casa natale di Pietro e Andrea? Un gruppo di archeologi israeliani e americani ha rinvenuto in un sito sulla sponda settentrionale del Mar di Galilea (oggi El-Araj) un’antica iscrizione su una decorazione pavimentale, in greco antico, di 1500 anni fa, la quale dedica una chiesa a San Pietro; è stata tradotta e interpretata come una preghiera di intercessione al “capo e comandante degli apostoli celesti”, trovando indizi secondo i quali il luogo di culto potrebbe essere stato costruito sul luogo di nascita di Pietro e quindi di Andrea. Si tratterebbe dell’antica Betsaida – “casa dei pescatori” – paese di nascita anche dell’apostolo Filippo (Gv 1,44) e luogo dove avvenne il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Lc 9,10-17) e della guarigione del cieco (Mc 8,22-26).

l mosaico è stato rinvenuto un anno fa, durante  gli  scavi  condotti presso un’antica

chiesa del I secolo d.C. nel Nord di Israele. Ma solo ora è stato riportato alla luce dagli strati di terra e fango l’intero testo.

La città sorgeva lungo le sponde del lago di Tiberiade e finora nessuno è riuscito con certezza ad individuare la precisa ubicazione. Alcune ipotesi la collocano sulla sponda occidentale all’ingresso della piana di Genezaret (Khirbet al-Minie), per altri presso le foci del Giordano (at-Tell).

Intorno al 30 d.C. Erode Filippo, figlio di Erode il Grande che governava la zona, trasformò questo villaggio di pescatori in una città (polis). Giuseppe Flavio riferisce che Erode Filippo ribattezzò il sito in "Julias" e ne aumentò la popolazione e la fastosità (Antichità Giudaiche 18.28). La città durò diversi secoli prima di scomparire dalla documentazione storica, probabilmente distrutta da un terremoto nel 749 d.C. e così sepolta dall’evento sismico nell’oblio.

Il professore Steven Notley, del Nyack College di New York in collaborazione con lo studio Kinneret Institute for Galilean Archaeology afferma: «Questa scoperta è il nostro più forte indicatore del fatto che Pietro avesse un'associazione speciale con la basilica, ed era probabilmente dedicata a lui - spiega al Daily Mail Steven Notley, archeologo del Nyack College di New York - Dato che la tradizione cristiana bizantina identificava abitualmente la casa di Pietro a Betsaida, e non a Cafarnao come spesso si pensa oggi, sembra probabile che la basilica ricordi la sua casa». 

La basilica di epoca bizantina sarebbe quella descritta negli scritti di Willibald, un vescovo tedesco di Eichstadt dell’VIII secolo, che fece un pellegrinaggio ai luoghi santi sul Mar di Galilea nel 724. Che scrisse che “si recò a Betsaida, la residenza di Pietro e Andrea, dove ora c’è una chiesa sul sito della loro casa”. La chiesa venne poi distrutta dall'evento sismico.

Per il dibattito di quale sia la “casa di Pietro” tra i luoghi di Betsaida e Cafarnao, una soluzione potrebbe trovarsi già nel Vangelo: nel primo, Betsaida, può essere intesa come la casa natale di Pietro e Andrea dove abitavano i genitori, mentre Cafarnao, la casa di Pietro da adulto e sposato. Infatti in un passo evangelico (Lc 4,38-39) Gesù esce dalla sinagoga di Cafarnao per entrare nella casa di Simone dove c’era la suocera che stava male; Gesù la cura e subito si mette a servirli.

Ai numerosi pellegrinaggi che conducono alla casa di Cafarnao presto si aggiungerà una nuova meta, sulle orme del vescovo Willibald.

          questa foto tratta da https://artslife.com/ - Massimo Mattioli