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Carlo Acutis e "...la sua autostrada per il cielo"

05 ottobre 2020

Carlo Acutis sarà beatificato domenica 10 ottobre ad Assisi. 

Era nato nel 1991 a Londra e poi vissuto a Milano. E' sempre stato descritto come un ragazzo normale, che amava studiare, giocare a pallone e stare insieme agli altri coetanei. Devoto alla Madonna fin da piccolo, partecipava quotidianamente alla messa e recitava il rosario. Era un esperto di internet utilizzando la tecnologia per testimoniare la sua fede: a 14 anni Carlo aveva progettato e creato una mostra virtuale sui miracoli eucaristici che è poi stata ospitata in tutti i cinque continenti. Aveva realizzato anche vari siti web che facevano riferimento alla Chiesa Cattolica e alcuni lo indicano come possibile futuro patrono di Internet. E' morto il 12 ottobre del 2006 a Monza per una leucemia fulminante.

La  sua tomba, presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore in Assisi, resterà aperta fino al 17 ottobre.

la sua storia in questo video - clicca nell'immagine per il collegamento

Primo Commissariato di Terra Santa in India

16 settembre 2020

I frati Commissari dell’Ordine Minore sono “ponti tra la Terra Santa e i cristiani di tutto il mondo”,  promuovendo le attività della Custodia di Terra Santa e le informazioni relative alla Terra Santa. E nuovi orizzonti si aprono e nuove missioni hanno inizio. Così è per il primo Commissariato di Terra Santa in India inaugurato all'inizio di quest'anno. Il periodo Covid non ha fermato l'entusiasmo di estendere l'amore per la terra di Gesù anche in nuovi ambienti.

Il Commissario di Terra Santa in India è stato aperto presso la Confraternita di Sant'Antonio di Bangalore. A questa importante occasione hanno partecipato Monsignor Peter Machado, Arcivescovo di Bangalore, il ministro provinciale della provincia francescana “Saint Thomas Apostolo" Fr. Praveen De Souza e Fr. Francis Xavier, Primo Commissario di Terra Santa.

Durante l'incontro che ha preceduto la celebrazione di apertura, monsignor Machado ha espresso la sua gioia per inaugurare le strutture nel Convento di Bangalore, dichiarando che supporterà e collaborerà a livello diocesano con il Commissariato e le iniziative che propongono. Padre Marcelo Cichinelli ha preso la parola ricordando la storia dei Commissariati e il ruolo di sostegno alla Terra Santa: la perla delle missioni francescane.
(fonte rivista Tierra Santa n. 49)

Milano Marittima: giornata pro Terra Santa

30 agosto 2020

Si è tenuta oggi in una bella giornata di sole la giornata pro Terra Santa a Milano Marittima. Come molti sapranno la mia nuova "terra di missione"...

Un bel numero di persone si sono fermati dopo la Santa Messa per conoscere per la prima volta o riscoprire la Terra Santa e cosa è essere noi stessi Terra Santa. E' importante il messaggio di pace e di preghiera per i cristiani che si trovano nei Luoghi Santi, per essere vicini a questi cristiani della Terra Santa nel superare i momenti difficili che vivono, sia in Israele che in Palestina, ma anche in Siria, Giordania e Libano. Ancora più importante in questo momento di isolamento creato dall'emergenza sanitaria, che ha portato a bloccare i pellegrinaggi e interrotto il rapporto diretto con le "pietre vive" di questi luoghi santi.

I pellegrini trovano in Terra Santa l'esperienza di vita condivisa con le persone del posto. Lì oltre a vedere, toccare e sentire il quinto vangelo, come disse papa Paolo VI, si incontrano anche le “pietre vive”, i cristiani che, se pur in minoranza nella minoranza, non temono di dichiararsi cristiani, non nascondono le croci, non evitano di farsi il segno di croce passando di fronte a una stazione della via crucis.
Da ottocento anni i frati francescani custodiscono i luoghi santi dove noi tutti siamo nati alla fede e, nel contempo, animano e sostengono i cristiani e tutti gli abitanti di quelle terre indistintamente dal credo che professano. Costruiscono ponti di dialogo e incentivano la collaborazione. 

Nel ricordare che l'attività dei pellegrinaggi è ripartita, molti milanesi presenti hanno potuto scoprire, per chi non lo sapeva, di avere un Commissariato di Terra Santa in casa, con sede a Milano presso il Convento Sant'Angelo in via Sant'Angelo 2, filo diretto tra l'Italia del nord e la Custodia di Terra Santa, che ha sede a Gerusalemme, ma segue incessantemente tutte le realtà cristiane del luogo, Palestina, Libano, Giordania, Siria, Turchia.

Per voi anche alcune foto di questa giornata.
pace e bene
p. Adriano

Leggi tutto: Milano Marittima: giornata pro Terra Santa

Cappella dell'Ascensione - Gerusalemme

24 maggio 2020

È sul Monte degli Ulivi, nel luogo dove si fa memoria degli ultimi istanti trascorsi da Gesù sulla Terra, che i francescani della Custodia di Terra Santa hanno celebrato la festa dell’Ascensione. I religiosi, insieme a pochi altri laici, hanno poi condotto la processione solenne che ha girato per tre volte intorno all'Edicola Crociata, che conserva una roccia in cui la tradizione riconosce l’impronta del piede destro di Gesù. 

I primi cristiani ricordavano l’Ascensione riunendosi in una grotta sulla cima del Monte degli Ulivi, dove l'episodio biblico sarebbe avvenuto, secondo quanto indicato negli Atti degli Apostoli (At 1, 12). L’attuale Edicola è tutto ciò che rimane di una chiesa crociata, distrutta dai musulmani, che hanno comprato il luogo nel 1198 e da allora è di proprietà del waqf islamico di Gerusalemme. Una prima chiesa fu costruita già nel quarto secolo: secondo alcuni nel 390 da Poimenia, una devota romana, mentre secondo gli scritti di Eusebio nel 333, ad opera dell’imperatore Costantino, su richiesta della madre Elena. La chiesa venne distrutta per due volte nel corso dei secoli, fino alla ricostruzione dei crociati. L’edificio dell’Edicola che rimane oggi è stato trasformato in moschea, ma non viene attualmente utilizzato per il culto. 

(Dal sito della Custodia --> articolo completo)

Gli antichi libri della Custodia presto online

17 maggio 2020

250.000 e’ il numero di fotografie che servono non tanto per ricordare con nostalgia il passato, quanto piuttosto per assicurare un futuro ai libri conservati su questi sempre più tecnologici scaffali: sono gli oltre mille volumi antichi che si trovano all'interno della Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa, a Gerusalemme.

"Si tratta di testi di diverso tipo: libri di storia, di teologia, di poesia di carattere religioso…abbiamo descrizioni di viaggi e di pellegrinaggi, documenti vari…c’è davvero di tutto. Sono scritti in 18 lingue, orientali ed europee: arabo, etiope, armeno, turco, copto…che altro? lingue europee come il latino e il greco, ma ci sono anche italiano, francese, inglese, tedesco, e così via." Prof.ssa Ewa Dalicka-Witakowska (responsabile del progetto)

ARTICOLO COMPLETO SUL SITO DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA (clicca)

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Approfondimenti

13 marzo 2022

Nel percorso dei "Santi Sepolcri" troviamo quello presso il complesso di Santo Stefano, vero santuario cittadino. È noto soprattutto come “sette chiese” perché composto dall’unione di più edifici sorti in epoche diverse. Anche se nessuna delle strutture esistenti è dedicata a Santo Stefano, tutte ricordano il percorso di fede che ha accompagnato il primo martire cristiano.

Il complesso è situato dove anticamente sorgeva il Tempio di Iside, di cui si conservano diverse colonne in marmo di cui anche la colonna nera ora chiamata della Flagellazione, si presume in precedenza collegata al culto di Iside. Fin dal V secolo, San Petronio volle ricreare i luoghi della Passione, morte e Risurrezione di Gesù, sul modello esatto della Terra Santa. Sulle rovine di questo tempio pagano preesistente, Petronio edificò il complesso vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini. Il sito divenne così’ famoso nel Medioevo da ottenere le stesse indulgenze di un pellegrinaggio a Gerusalemme.

Sulla piazza si affacciano la chiesa del Crocifisso, di origine longobarda, del Calvario e dei SS. Vitale e Agricola e la chiesa della Trinità, ristrutturata fra il XII e il XIII secolo. 

All’inizio del complesso si trova la Chiesa del Crocifisso. Di origine longobarda, la sua costruzione è avvenuta durante il VII secolo. Vi si trova il Crocifisso del 1300 ad opera di Simone dei Crocifissi e il compianto del Cristo morto. Sotto il presbiterio si estende la cripta del sepolcro.

La Chiesa del Santo Sepolcro o del Calvario era stata pensata per riprodurre fedelmente il luogo in cui furono deposti i resti del Cristo dopo la sua morte. In questa stanza dalla pianta ottagonale erano molti i riti svolti nel medioevo e per lungo tempo vi furono custodite le reliquie di San Petronio, patrono cittadino, poi spostate nella Basilica di San Petronio.

Sul lato sinistro è quella della chiesa dedicata ai santi Vitale e Agricola. Questa è la sezione più antica del complesso delle sette chiese, che ospita le spoglie dei primi due martiri e santi di Bologna. La persecuzione dei Santi Vitale ed Agricola ebbe luogo ai tempi di Diocleziano, 305 d.c. circa.

Uscendo dalla Chiesa del Sepolcro si attraversa il Cortile di Pilato che simboleggia il luogo in cui fu condannato Gesù. In questo stesso edificio si trova un bacile marmoreo donato da Liutprando e Ilprando, re dei Longobardi e il bellissimo chiostro benedettino a duplice loggiato (sec. X-XIII). Un po’ isolata dalle altre, una colonna che simboleggia il momento della fustigazione di Cristo, portata probabilmente dalle terre mediorientali. 

Infine il Martirium, anche questo voluto da San Petronio anche se non riuscì a terminarlo. La chiesa vide diversi mutamenti ad opera dei longobardi, diventando battistero e successivamente venne rimaneggiata dai Benedettini. VI è conservato uno dei presepi più antichi al mondo.

Ritornando al Santo Sepolcro,  fin dal IX secolo si diffuse in gran parte d’Europa l’usanza di costruire chiese che imitassero l’Anastasis di Gerusalemme. Un pellegrinaggio in Terra Santa era cosa costosa e rischiosa, che ben pochi potevano o volevano affrontare. Si pensò, allora, di ricreare i luoghi santi nella propria terra; ecco dunque che sorse in Bologna la chiesa del Santo Sepolcro, la Sancta Jerusalem bononiensis. La chiesa del Santo Sepolcro o del Calvario, ha pianta ottagonale irregolare: il suo interno è scandito da dodici colonne, sette delle quali sono doppie, formate cioè da una coppia di colonne più sottili, una delle quali è in laterizio, l’altra in marmo; con ogni probabilità, sono queste le colonne originali del Tempio di Iside.

Da notare che la serie delle colonne doppie individua l’asse nord-sud, ovvero la prima e l’ultima delle doppie colonne indicano rispettivamente il nord e il sud, i cui lati sono orientati verso i punti cardinali. Essa rappresenta una analogia con il Tempio di Salomone e il richiamo alle due colonne del tempio Jachin e Boaz:  Boaz ("in forza") la colonna di sinistra e Jachin ("Egli stabilirà fermamente") colonna di destra.

Infine alcune curiosità:

- Bologna fu la sede templare più importante d’Italia, a capo della “provincia” del nord Italia. La storia templare della città, come in altre parti del mondo, fu però colpita da una feroce “damnatio memoriae” e per secoli si cercò di cancellarne tutte le tracce.
L’organizzazione del Tempio in Italia si basava su due province: una al nord, detta provincia di Lombardia, che comprendeva anche la Sardegna e faceva capo a Bologna, e una al sud, detta provincia di Apulia che faceva capo alla commenda di Monte Sant’Angelo.
I Templari arrivarono a Bologna nel 1161 e stabilirono la loro sede in strada Maggiore a quello che è oggi Palazzo Scaroli, vicino al monastero di Santa Caterina. Il Tempio a Bologna possedeva, fuori città, la bella Commanderia del Cenobio di San Vittore, sui colli bolognesi.
Il Tempio possedeva inoltre 4 chiese nel centro di Bologna, di cui 3 in Strada Maggiore, molti terreni e vari palazzi. Appena a ridosso del centro città, era stata costruita, quasi mille anni prima, una Gerusalemme in miniatura, ancora oggi nota con questo nome, intorno al complesso di Santo Stefano, che non era di proprietà templare ma che i Templari rivitalizzarono con i loro rapporti con la Terrasanta.

- Nella cripta di San Giovanni Battista c’era (e c’è ancora) una colonna che venne portata dal vescovo Petronio di ritorno dalla Terra Santa e che documenta l’altezza di Gesù Cristo (circa un metro e settanta).

- Sulla facciata della chiesa del Santo Sepolcro resta il segno di una leggenda: una pietra nera così lucida che le donne vi si specchiavano. Indignato per tanta vanità un santo eremita fece un incantesimo e da quel giorno le donne non viderò più i loro volti ma i loro peccati. Il vescovo proibì allora a tutti ad avvicinarsi alla pietra, e prodigiosamente la pietra diventò così opaca da non riflettere più nulla.


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