
8 dicembre: IMMACOLATA CONCEZIONE
Luca 1, 26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
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Natale 2012 - dal sito del Commissariato di Terra Santa di Francia

di Marc-Antoine Bindler con Caroline Delage a Bethlemme
RAPPORTO - tra pace e speranza, la vigilia di Natale aveva un gusto particolare - Lunedi a Betlemme.
A Betlemme, la vigilia di Natale è sempre un po' speciale ... Ma quest'anno, era, se non un po' più allegro, almeno più verso la speranza. La città culla del cristianesimo, che si trova in Cisgiordania, lunedì ha celebrato il suo primo Natale da quando ha ottenuto la sua classificazione come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO e dal momento del riconoscimento della Palestina come Stato osservatore alle Nazioni Unite.
La pace ... Per Padre Jamal, certamente, la vigilia di Natale ha un sapore speciale: "Questa è una notte speciale perché c'è speranza per il futuro riconoscimento dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite, questo è un nuovo inizio ", spera.
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+ Nel nome del Padre…
Dai Fioretti di San Francesco
Viene il dì della santissima Croce, e santo Francesco la mattina per tempo, innanzi dì, si getta in orazione dinnanzi all’uscio della sua cella, volgendo la faccia verso l’oriente, e pregava in questa forma: «O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia; la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda, che io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quel grandissimo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso per sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori».
(cf. Fior III Considerazione sulle stimmate)
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