Il santo sepolcro della Basilica di Aquileia

01 marzo 2022

La Basilica di Aquileia è dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato: ha una storia architettonica le cui radici affondano negli anni immediatamente successivi al 313 d.C. quando, grazie all’Editto di Milano che poneva termine alle persecuzioni religiose, la comunità cristiana ebbe la possibilità di edificare liberamente il primo edificio di culto.

All'interno sono conservati bellissimi affreschi: come quelli nella "Cripta degli affreschi" dove sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la Morte di Maria, figure di Santi, la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli Evangelisti e Cristo in trono fra gli Angeli. Ancora il maestoso affresco absidale risalente all'anno 1031, quando il patriarca Popone ne decise la realizzazione. Al centro la Madonna in trono e ai lati i martiri della tradizione aquileiese: Ermacora, Fortunato ed Eufemia (le Vergini Aquileiesi), S. Marco evangelista, Ilario e Taziano.

Nella ricca zona archeologica sotterranea della "Cripta degli Scavi", sono visibili resti archeologici di quattro epoche diverse risalenti fino al I secolo A.C. dove nel livello inferiore sono presenti i mosaici di una Domus dell’età di Augusto (fine I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.).

All’ingresso della Cripta degli Scavi è posto il Santo Sepolcro. Il monumento, del secolo XI, riproduce la chiesa dell’Anastasis (della Resurrezione), eretta a Gerusalemme sul sepolcro di Cristo; un tempo era usato per i riti della Settimana Santa. Le imitazioni del Santo Sepolcro gerosolimitano potevano essere delle chiese, dei battisteri, degli altari, delle strutture lignee “a cassa”... oppure, come nel caso di Aquileia, un sacello: a memoria del luogo più venerato dalla cristianità e dove si sarebbero ricreati, durante la liturgia pasquale, gli eventi della Passione e Resurrezione di Cristo. 

Il Sepolcro aquileiese è sintesi di due differenti edifici gerosolimitani: il Sepolcro vero e proprio, custodito all’interno dell’Edicola, e la Rotonda dell’Anastasis che la circonda. Il Santo Sepolcro aquileiese risale all’XI secolo e si ritiene sia stato commissionato dal patriarca Popone e probabilmente portato a termine dal patriarca Sigeardo. Si presenta come un sacello a pianta circolare, realizzato in marmo greco, da cui sporge un grosso muraglione che lo salda al muro della basilica, e in alto è coperto da un tetto conico sorretto da tredici colonnine (in origine dodici).

Dalla piccola porta d’ingresso si può scorgere l’interno del Sepolcro, caratterizzato da un altare sulla destra, mentre a sinistra un arcosolio sovrasta la tomba caratterizzata dalla presenza di tre incavi disposti orizzontalmente sulla lastra di copertura. L'incavo centrale è forato e quindi in comunicazione con l’interno del sarcofago... Dall’analisi dei testi liturgici aquileiesi, gli studiosi hanno concluso che nel Medioevo il Venerdì Santo l’Ostia con la Croce, avvolte in un “sudario” o porpora, venivano riposte all’interno del foro che poi veniva chiuso con un coperchio, a simboleggiare la deposizione di Cristo all’interno del Sepolcro. I due incavi laterali servivano probabilmente come “mensa” nei quali poggiare degli oggetti liturgici. Al soffitto vi sono dei ganci dove venivano appese le lanterne con candele ad illuminare questa scena Pasquale...

San hermano Pedro, San Francesco del Guatemala

29 gennaio 2022

Il nostro viaggio in centro America ci porta in Guatemala. Paese di San hermano Pedro (fratello Pedro), nato a Tenerife 21 marzo 1626 e deceduto a Santiago de los Caballeros, Capitanato generale del Guatemala il 25 aprile 1667, fu un religioso terziario francescano e missionario spagnolo, fondatore dell'Ordine dei Betlemiti. Fu il fondatore del primo ospedale per convalescenti e della prima scuola popolare per bambini e adulti senza distinzione di razza o sesso. È stato beatificato nel 1980 nella Basilica di San Pietro in Vaticano e canonizzato a Città del Guatemala da Papa Giovanni Paolo II nel 2002. È il primo santo autoctono delle Isole Canarie. È anche considerato il primo santo del Guatemala e dell'America Centrale per aver svolto la sua opera missionaria in quelle terre americane. Per la sua opera missionaria e pastorale è popolarmente conosciuto come il “San Francesco d'Assisi delle Americhe”. È considerato l'evangelizzatore del Guatemala. La tomba si trova nella chiesa di San Francisco, dedicata a san Francesco situata ad Antigua

Altra meta è stato il Cerrito del Carmen, (cerrito=piccola collina) chiesa più antica della Città del Guatemala, fu costruita nel 1620 da un eremita che veniva dall'Italia, di nome Juan Corz. Il cerrito si trova nella valle delle mucche o valle de l'Eremita. La Madonna si trova nella chiesa che ha lo stesso nome.

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