Pellegrinaggio Sindone

 17-18-19 maggio 2015

Siamo da poco tornati dal pelleggrinaggio a Torino dove abbiamo avuto modo di contemplare l'immagine sindonica e visitare la terra di San Giovanni Bosco.

Accogliendo l’invito di papa Francesco a “osservare, venerare e lasciarci guardare” dal misterioso volto sofferente del lino della Sindone, abbiamo trascorso tre giorni sereni a Torino in occasione dell’ostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco.


Partiti dal piazzale della sede del Commissariato di Terra Santa per il Triveneto presso la Chiesa Votiva, per pranzo siamo giunti nelle vicinanze di Torino. Un viaggio di cinque ore circa che ci ha dato la possibilità di riposare, pregare e comprendere, attraverso le spiegazioni di Gianfranco Trabuio, i luoghi che ci accingevamo a visitare. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il Santuario di Maria Ausiliatrice a Valdocco, chiesa madre da cui sono partiti e partono ogni anno i missionari della Famiglia Salesiana. Dopo un visita guidata da alcuni volontari salesiani, abbiamo celebrato la Santa Messa nella Cappella Pinardi, la prima dimora stabile dell’oratorio di Don Bosco. Infine è seguita una doverosa e raccolta visita alle tombe di San Giovanni Bosco, di San Domenico Savio e di Maria Domenica Mazzarello, fondatrice della congregazione Figlie di Maria Ausiliatrice. Il restante pomeriggio è stato dedicato al centro della città di Torino. La guida ci ha descritto la sua nascita, iniziata attorno al 27 a.C. con il nome romano di Augusta Taurinorum e la sua successiva formazione, divenendo inizialmente parte del Ducato dei Savoia e poi del Regno d’Italia fino al 1868. Oggi è una splendida città con palazzi ottocenteschi e sontuosi larghi viali.

Lunedì mattina la visita tanto attesa: la Sacra Sindone.
“Nel silenzio della Cattedrale, davanti al prezioso lino, a pochi metri da esso, la commozione ha trovato via d’uscita: pianto e lacrime di gioia! Gli occhi fissi ora sul volto dell’immagine Sindonica, ora sul costato, ora sulle mani composte e insanguinate, ora sulle ferite dei polsi e dei piedi; dal profondo di me stessa è sgorgata la commozione più intensa e sono scoppiata in pianto. Un pianto caldo di affetto e di riconoscenza, lacrime libere di bagnarmi il volto senza pudore, ma anche, gioia di poter amare e ringraziare il Signore con sentimenti di fede e di pace che Lui stesso risveglia nei suoi figli”. Così una pellegrina descrive la propria viva esperienza.

Nel pomeriggio ci siamo diretti verso il monte Pirchiriano per visitare la stupenda e meravigliosa Sacra di San Michele, meta di molti pellegrini francesi ed italiani.
Salendo l’antico Scalone dei Morti, così chiamato perché anticamente era fiancheggiato da tombe di monaci, siamo passati per il portale dello Zodiaco, con gli stipiti decorati da rilievi dei segni zodiacali, che all’epoca era la rappresentazione dello scorrere del tempo. Giunti all’ingresso della chiesa benedettina, ora officiata dai padri Rosminiani, abbiamo goduto di uno sguardo mozzafiato della valle di Susa.
Il terzo giorno ci siamo avviati al Colle don Bosco dove abbiamo sostato per la santa Messa ed il successivo pranzo; con l’occasione abbiamo visitato la casa di Don Bosco e mamma Margherita, prima di ripartire verso Treviso, meditando nel nostro cuore le esperienze vissute in questi giorni, nella terra di don Bosco e di fronte al prezioso lino della Sacra Sindone.

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